PRIAMO (Πρίαμος, Priamus)
Il più giovane dei figli di Laomedonte (secondo Apollodoro, iii, 146; incerto è il nome della madre, che non compare in Omero), ultimo re di Troia. Durante l'ultimo periodo del suo regno, la città subì il decennale assedio da parte dei Greci.
Le vicende della sua vita, anteriori alla guerra di Troia, sono pressocché ignote. Solo dai tardi mitografi è narrato l'episodio più importante della sua giovinezza, quando il nome del giovane era ancora quello originario, Podarkes: la sua cattura per mano di Eracle, che lo donò ad Esione in occasione delle sue nozze con Telamone. Da allora Podarkes assunse il nome di Priamo, letteralmente "colui che è stato venduto". Successivamente, P. sostenne un combattimento con le amazzoni, sulle rive del Sangario (l'episodio è ricordato anche nell'Iliade). Sposo di Ecuba, ebbe da lei numerosi figli, tutti famosi, tra cui Ettore, Paride, Creusa, Laodicea, Polissena, Cassandra, Deifobe. Altri figli (l'elenco di Apollodoro, il più completo, gliene attribuisce 47) ebbe da altre donne. Durante l'assedio a Troia, P., troppo vecchio per partecipare ai combattimenti, si limita a prender parte alle assemblee, ed assiste alla morte, ad uno ad uno, dei suoi figli. L'ultimo è Ettore, il cui cadavere è portato da Achille nel campo greco: P. si trascina sino in presenza di Achille per riscattare il corpo del figlio. Dopo il racconto dell'Iliade, troviamo narrate nei poemi post-omerici le ultime vicende di P. e la sua morte, avvenuta per mano di Neottolemo (la tradizione più diffusa riporta l'uccisione di P. presso l'altare di Zeus Herkèios nella reggia troiana; una variante colloca invece la strage del vecchio re fuori città, sulla tomba di Achille).
Nell'articolo di M. C. van der Kolf nel vol. xxii della Pauly-Wissowa, sono elencate 281 figurazioni nella quale è stata identificata, con maggior o minor probabilità la figura di Priamo.
A questo elenco di monumenti (ai quali si può aggiungere l'hydrìa del Pittore AD, del 520 circa, segnalata nel Catalogo di vendita n. xxii di Basilea, 1961, completo di riferimenti bibliografici), si rimanda per una documentazione esauriente, limitandoci qui a presentare il tema degli episodî scelti dalle arti figurative e ad indicare soltanto i monumenti più significativi.
P. appare nell'episodio di Esione (v.); come re di Troia; è talvolta presente; su vasi attici a figure rosse, nel giudizio di Paride; meno certa è la sua presenza nell'episodio della visita di Menelao e Taltibio ad Elena per convincerla di ritornare in patria. La figura di P. è stata riconosciuta inoltre in alcune scene di battaglia (ad esempio nell'heròon di GölbaŞi-Trysa, v. trysa), nell'agguato di Achille (v.) a Troilo e in varî momenti in cui P. dall'alto delle mura di Troia (scene di teichoskopìa) osserva i combattimenti che avvengono in campo: la battaglia tra Paride e Menelao (urne etrusche, tabula iliaca, pitture di Gaza descritte dal retore Chorikios) e soprattutto la battaglia di Ettore e Aiace e la morte di Ettore (v. achille; ettore; omeriche, illustrazioni). Numerose sono le raffigurazioni del riscatto del cadavere di Ettore e quelle della morte di P., soggetto scelto da varî pittori: da Kleantes nel tempio di Artemide presso Olimpia, da Polignoto nella Stoà Poikìle e nella Lesche degli Cnidî e che ritorna anche in sculture templari (metope N del Partenone, frontone del tempio di Hera ad Argo, frontone O del tempio di Zeus ad Agrigento, ecc.).
L'iconografia più comune di P. è quella di un vecchio barbuto, in atteggiamento regale; talvolta ha la testa coperta da un berretto frigio. Nell'arte etrusca appare su specchi e urne, talvolta col nome scritto accanto nella forma Priumne (v.).
Bibl.: M. C. van der Kolf, in Pauly-Wissowa, XXII, 1954, c. 1841 ss., s. v. Priamos. Per l'hydrìa di Basilea: Kunstwerke der Antike (Auktion, XXII, 13 maggio 1961), Basilea, n. 135.