Primavere e autunni
Primo periodo (771-481 a.C.) della dinastia cinese dei Zhou orientali (771-220 a.C.), testimone di grandi cambiamenti politici e sociali, seguito dall’era degli Stati combattenti (480-220 a.C.). Il nome deriva dall’omonima cronaca (Chunqiu) di Confucio che narra gli avvenimenti del regno di Lu (sud-ovest di Shandong) durante questo arco di tempo. I Zhou governavano una piccola area intorno alla capitale Luoyi (attuale Luoyang) senza esercitare un potere effettivo sul restante territorio cinese e le funzioni del sovrano erano in gran parte limitate alla sfera religiosa. Emersero numerosi Stati feudali, ove i principi, legati ai Zhou da rapporti politici e/o di parentela, gestivano gli affari locali in maniera totalmente indipendente: Chu (Cina centromeridionale), Qi (E dello Shandong), Qin (Shaanxi), Jin (Shanxi), Lu, Chen (E di Henan), Cai (area adiacente a Huainan, Anhui), Song (N-E dello Henan), Wei (contea di Qi, Henan), Wu (alle foci del Chang Jiang), Yue (Zhejiang), Hua (N di Henan), Zheng (N di Henan), Yan (Hebei). Le relazioni fra gli Stati e i Zhou erano, quindi, regolate sulla base dei rapporti tra le famiglie, suggellati da matrimoni, ambascerie, accordi di commercio e di transito. L’assenza di una concreta autorità centrale, però, portò al declino del potere della nobiltà ereditaria e alla nascita della figura dello xiang («ministro»), nominato per fiducia del sovrano. La periferia, invece, fu soggetta alle incursioni barbariche di rong al Nord e di man e di yi al Sud. Nel 7° sec., per sconfiggere i barbari, gli Stati feudali costituirono una confederazione (Huaxia), capeggiata da Huan, il duca dello Stato di Qi. Egli estese la sua autorità anche in Cina meridionale: invase lo Stato di Chu (656 a.C.) e assunse il titolo di ba («egemone») della grande confederazione comprendente gli Stati del Sud e del Nord (651 a.C.). Dopo la morte di Huan (643 a.C.), Chu tentò l’espansione verso Nord ma fu bloccato dagli altri regni (battaglie di Chengpu, Bi e Yanling); il duca Wen di Jin ereditò il titolo di Huan (635 a.C.); Qi, Qin, Jin e Chu organizzarono una conferenza di disarmo (579 a.C.); due nuovi Stati, Wu (Jiangsu) e Yue (Zhejiang), emersero nel bacino inferiore dello Yangzijiang; dopo la sconfitta di Wu (473 a.C.), il re Goujian di Yue (496-465 a.C.) fu nominato come ultimo egemone; Jin si spezzettò in tre nuovi Stati: Wei, Chao e Han (454 a.C.). Questo periodo fu testimone anche di mutamenti nella sfera economico-socio-culturale. La produzione agricola aumentò grazie all’utilizzo degli attrezzi di ferro in sostituzione a quelli in bronzo, all’introduzione del bue nell’aratura del campo e alle innovative opere idrauliche. La popolazione, incrementata in modo considerevole, si trasferì nella valle dello Yangzijiang alla ricerca di nuove terre da coltivare. In ambito culturale, sorsero le Cento scuole di pensiero, come il confucianesimo, il taoismo, il legismo e il moismo.