equivalenza, principi di (per disequazioni)
equivalenza, principi di (per disequazioni) principi che permettono di manipolare algebricamente una disequazione, riconducendosi allo studio di una disequazione avente lo stesso insieme delle soluzioni:
• addizionando (o moltiplicando) una stessa espressione (anche non costante) ad ambo i membri di una disequazione si ottiene una disequazione equivalente. Per esempio, da x − a > 1 si ricava: x − a + a > 1 + a e quindi x > 1 + a;
• moltiplicando (o dividendo) ambo i membri per una stessa espressione positiva e mai nulla, si ottiene una disequazione equivalente. Per esempio, da x/2 < 1 si ricava x < 2;
• moltiplicando (o dividendo) ambo i membri per una stessa espressione negativa e mai nulla, si ottiene una disequazione equivalente, a patto di cambiare il “verso” della disuguaglianza. Per esempio, da −2x > 3 si ricava x < −3/2;
• se H(x) è una funzione monotòna strettamente crescente, allora applicando H ad ambo i membri della disequazione si ottiene una disequazione equivalente. Per esempio, da 2x > 8 si ricava log22x > log28 e quindi, poiché 8 = 23, x > 3;
• se K(x) è una funzione monotòna strettamente decrescente, allora applicando K ad ambo i membri della disequazione si ottiene una disequazione equivalente, a patto di cambiare il “verso” della disuguaglianza. Per esempio, da 1/(2x) > 5 si ricava: 2x < 1/5 da cui x < 1/10.