beneficio, principio del
Criterio di ripartizione del carico fiscale, per il quale ogni contribuente dovrebbe versare un’imposta pari al b. marginale, ricavato dal consumo di beni e servizi pubblici. Il principio del b. è conosciuto anche come principio della controprestazione, poiché l’imposta viene concepita come un vero e proprio prezzo (imposta/prezzo) da pagare in cambio del consumo di un bene e/o servizio pubblico. A differenza del principio della capacità contributiva, che affonda il suo presupposto nella teoria del sacrificio, il principio del b. si basa sulle cosiddette teorie volontaristiche (➔ De Viti De Marco, Antonio; Lindahl, Erik; Bowen Howard Rothmann; Sax, Emil), per le quali sussiste un rapporto di libero scambio volontario fra il settore pubblico, che offre beni e servizi, e il cittadino che paga un’imposta/prezzo. Come nel caso dello schema di Lindahl (Just taxation: a positive solution, 1958), con il principio del b. si accetta un’impostazione contrattualistica che vede, alla base del versamento dell’imposta, il pagamento di un prezzo per un bene e servizio pubblico di cui si usufruisce.
I fautori del principio del b., come perno su cui strutturare il sistema fiscale, sostengono che concepire l’imposta alla stregua di un prezzo e spingere i consumatori a eguagliare costi e b. marginali, porta il settore pubblico e il sistema economico verso livelli di produzione efficienti. Tuttavia, queste argomentazioni efficientistiche sono facilmente attaccabili. Infatti, laddove il meccanismo della controprestazione fosse connesso a beni pubblici puri, appare evidente che il problema della non rivelazione delle preferenze (➔ free rider) inficerebbe il funzionamento del meccanismo dell’imposta/prezzo e, conseguentemente, quello dello scambio volontario. I contribuenti/consumatori non avrebbero alcun interesse a rivelare la loro disponibilità a pagare (prezzo) e il sistema economico spingerebbe verso equilibri inefficienti e subottimali. Situazione analoga si verificherebbe laddove i beni che il settore pubblico produce fossero privati, ma ad alte esternalità positive (➔ bene meritorio). Anche in questo caso, l’equilibrio a cui giungerebbe il mercato sarebbe, da un punto di vista allocativo, inefficiente.
Spostando l’attenzione dal piano dell’efficienza a quello dell’equità, emerge un’ulteriore interessante considerazione: un ampio ricorso al sistema di ripartizione del carico tributario, fondato sul principio del b., riduce la capacità del settore pubblico di effettuare significativi interventi a carattere redistributivo.