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privare

di Alessandro Niccoli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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privare

Alessandro Niccoli

Ricorre solo nel Convivio e nella Commedia con il significato di " togliere " a qualcuno una cosa, " lasciarlo mancante " di una cosa; ciò che è stato tolto è per lo più sentito come qualche cosa di necessario o d'importante; solo raramente, invece, il verbo implica l'idea che la sottrazione sia avvenuta mediante un'azione violenta: If XI 43 qualunque priva sé del vostro mondo, chi " si uccide "; XVIII 87 Iasón... / li Colchi del monton privati féne, " sottrasse " loro il vello d'oro; Pg XIV 63.

Il complemento indiretto può essere retto dalla preposizione ‛ da ': Cv III IV 10 Iddio... volse in questa vita privare noi da questa luce. Secondo l'interpretazione dei più, il passo di Pd XXX 47 Come sùbito lampo che discetti / li spiriti visivi, sì che priva / da l'atto l'occhio di più forti obietti, significa " impedisce " all'occhio di subire l'azione di luci anche più vive; il Sapegno, invece, spiega " lo priva della sua capacità di tradurre in atto la potenzialità visiva ".

In due esempi il complemento indiretto non è espresso: Pg V 105 quel d'inferno / gridava: " O tu del ciel, perché mi privi?... ", perché mi " defraudi " di un'anima che mi sarebbe dovuta?; XXXIII 125 maggior cura, / che spesse volte la memoria priva, che, privando la memoria dei contenuti sui quali abitualmente esercita la sua attività, la debilita, ne infirma le capacità.

Nel passivo vale " esser posto nell'impossibilità " di godere di un bene o di servirsi di una facoltà: Cv IV XX 8 possono dire questi cotali, la cui anima è privata di questo lume, che essi siano sì come valli volte ad aquilone; III XIII 2 le infernali Intelligenze da lo spetto di questa bellissima [la Filosofia] sono private; e così pure I I 2 e 4, Pg I 27. Indica caparbia mancanza di consenso in Cv IV VIII 12 puote l'uomo disdicere offendendo a la veritade, quando de la debita confessione si priva, allorquando " si rifiuta di riconoscere, di ammettere " la verità.

Tre volte ricorre il participio passato con valore sostanzialmente identico a quello dell'aggettivo ‛ privo ': Pg XVI 1 notte privata / d'ogne pianto (come possibile fonte si cita Virgilio Aen. III 204 " sine sidere noctes "); VIII 27, Pd XI 64.

Vocabolario
privare¹
privare1 privare1 v. tr. [dal lat. privare, der. di privus «privo»]. – 1. a. Togliere a qualcuno qualcosa che è suo, renderlo privo, mancante, sprovvisto di qualcosa che possedeva, che gli era proprio o a cui comunque aveva diritto: p....
privato
privato agg. e s. m. [dal lat. privatus, propr. part. pass. di privare «privare»; nel sign. 2 b dallo spagn. privado; nel sign. 3 dal lat. mediev. privatum (per ellissi di un sost. neutro)]. – 1. agg. a. Detto dell’uomo considerato come...
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