pro-mercato
(pro-mercati), agg. Favorevole al libero mercato.
• Nucleo neoliberista tanto più paradossale oggi che la crisi economico-finanziaria globale induce dubbi e ripensamenti persino nei più coriacei seguaci della scuola anti-Stato e pro-mercato di Chicago. (Laura Pennacchi, Unità, 15 gennaio 2010, p. 19, Forum) • Più determinante è l’incertezza sulla crescita della Cina, un’ascesa straordinaria che per più di dieci anni ha alimentato un grosso boom dei prezzi che ha favorito i mercati esportatori di materie prime delle economie emergenti, dalla Russia all’Argentina. Vi ricordate come gli argentini avevano disdegnato il «Consenso di Washington» pro-mercati per sostenere un «Consenso di Buenos Aires» interventista? (Kenneth Rogoff, trad. di Francesca Novajra, Sole 24 Ore, 11 febbraio 2014, p. 10, Commenti e inchieste) • In Francia i privati sono più pro-mercato che in Italia, ove Assonime vorrebbe anzi un maggiore utilizzo del voto plurimo, grazie al quale alcune azioni disporranno di tre voti. Il nostro Decreto competitività lo limita (giustamente) alle società non quotate ma Assonime, in contrasto con le aperture del patronat, ne chiede l’estensione alle quotate. (Salvatore Bragantini, Corriere della sera, 19 aprile 2015, p. 29, Idee & opinioni).
- Derivato dal s. m. mercato con l’aggiunta del prefisso pro-.
- Già attestato nella Stampa del 23 settembre 1993, p. 21, Società e Cultura (Mario Ciriello), nella variante grafica pro mercato.