pro-
[dalla prep. lat. prō «fuori», «davanti», «invece di», «in favore di»]. – Prefisso che si unisce frequentemente a verbi (progettare, pronunciare), anche con il significato di estensione nel tempo e nello spazio (procedere, promuovere). In nomi che indicano relazioni di parentela, fa riferimento agli ascendenti più o meno lontani (proavo, prozio) e, meno frequentemente, ai discendenti (pronipote). Preposto a nomi che indicano una carica o una funzione, esprime la persona che fa le veci di quella carica (proconsole, prodecano), con valore analogo a quello del confisso vice-. Più recentemente, anche per influsso di un uso angloamericano sempre crescente, quando si trova premesso a sostantivi e aggettivi, il prefisso può assumere il valore di ‘favorevole a, in favore di, a vantaggio di’, riprendendo una funzione propria della preposizione latina pro, come negli agg. proeutanasia ‘favorevole all'eutanasia, che sostiene e promuove il diritto all'eutanasia’, profamiglia ‘in favore della famiglia, che sostiene e promuove i diritti della famiglia’ e proguerra ‘favorevole alla guerra, all’intervento armato’. Quest’uso, molto documentato nelle neoformazioni e nel linguaggio giornalistico, testimonia anche il comportamento anomalo riscontrato nelle forme derivate da sostantivi con l’impiego di alcuni prefissi che ne determinano una funzione aggettivale, come negli ultimi esempi citati.