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pro-

Lessico del XXI Secolo (2013)
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pro-


[dalla prep. lat. prō «fuori», «davanti», «invece di», «in favore di»]. – Prefisso che si unisce frequentemente a verbi (progettare, pronunciare), anche con il significato di estensione nel tempo e nello spazio (procedere, promuovere). In nomi che indicano relazioni di parentela, fa riferimento agli ascendenti più o meno lontani (proavo, prozio) e, meno frequentemente, ai discendenti (pronipote). Preposto a nomi che indicano una carica o una funzione, esprime la persona che fa le veci di quella carica (proconsole, prodecano), con valore analogo a quello del confisso vice-. Più recentemente, anche per influsso di un uso angloamericano sempre crescente, quando si trova premesso a sostantivi e aggettivi, il prefisso può assumere il valore di ‘favorevole a, in favore di, a vantaggio di’, riprendendo una funzione propria della preposizione latina pro, come negli agg. proeutanasia ‘favorevole all'eutanasia, che sostiene e promuove il diritto all'eutanasia’, profamiglia ‘in favore della famiglia, che sostiene e promuove i diritti della famiglia’ e proguerra ‘favorevole alla guerra, all’intervento armato’. Quest’uso, molto documentato nelle neoformazioni e nel linguaggio giornalistico, testimonia anche il comportamento anomalo riscontrato nelle forme derivate da sostantivi con l’impiego di alcuni prefissi che ne determinano una funzione aggettivale, come negli ultimi esempi citati.

Vocabolario
pro-sicurezza
pro-sicurezza (pro sicurezza), agg. inv. In favore della sicurezza. ◆ I quattro punti del programma occulto riguarderebbero l’adesione alla Nato, che Iu [Izquierda unida] continua a considerare una organizzazione imperialista, il rispetto...
pro²
pro2 pro2 〈prò〉 (o prò) s. m. [apocope dell’ant. prode s. m.] (radd. sint.). – 1. Giovamento, vantaggio, utilità. Si usa soltanto in determinate frasi: che pro me ne viene?; a che pro affaticarsi tanto?; e in domande ellittiche: a che pro?,...
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