probitade (probitate)
Allontanandosi dal senso che aveva in epoca classica, il vocabolo probitas nel latino medievale corrisponde a " prodezza ", " valore nelle armi ": cfr. l'armorum probitas di VE II II 8 e v. la nota di F. Torraca in " Bull. " XIX (1912) 188.
Il termine volgare p. conserva solo in parte tale senso, accettando in aggiunta connotazioni morali che del resto erano implicite nella stessa sfera cavalleresca della probitas. Ciò è evidente nel passo del Convivio (IV XXVII 1) dove le probitadi che a la gioventute presta la nobile anima sono l'amore, la lealtà, la cortesia.
Anche l'unico esempio della Commedia (Rade volte risurge per li rami / l'umana probitate, Pg VII 122), strettamente connesso col retaggio miglior del v. 120 (‛ migliore ' rispetto all'eredità di beni e potere: si allude alla virtù), appartiene a un campo semantico di tipo chiaramente morale (v. PROBO).