MANUL, Procedimento
La base del procedimento Manul sta nella riproduzione per contatto di documenti opachi, stampati anche su ambedue i lati, contro una lastra di crisiallo portante uno speciale strato sensibile. L'impressione si fonda, a differenza di ciò che avviene nella comune stampa fotografica positiva, sul fatto che la luce passa attraverso la lastra di cristallo, va poi a battere contro la superficie del documento da riprodursi e, riflettendosi da questa, può impressionare lo strato sensibile. Questo strato sensibile è un colloide bicromato, di cui, con un conveniente e ben regolato tempo di posa, si ottiene l'insolubilizzazione completa in corrispondenza dei bianchi del documento e l'insolubilizzazione parziale, e di conseguenza la facilità allo spogliamento, in corrispondenza dei neri del documento. Effettuato lo spogliamento ne risulta un rilievo che imbevuto di sostanza colorante, costituisce un negativo d'identiche dimensioni dell'originale. Il procedimento prende il nome di Manul trasposizíone delle lettere del nome del suo inventore M. Ulmann, che lo brevettava nel 1913, apportandovi e brevettando poi varie altre modificazioni per la sua applicazione alla stampa fotomeccanica. Esso è stato ampiamente studiato da E. Albert.
Per l'utilizzazione del procedimento si può indifferentemente usare una soluzione d'albumina picromatata o di colla liquida bicromatata. Lo stendimento della soluzione si fa con la tournette e lo strato deve essere molto sottile. Un'altra condizione necessaria per la buona riuscita della lastra è che sia giusta di posa. Se ne fa successivamente lo spogliamento con acqua fredda o leggermente tiepida, e quindi la lastra è immersa in una soluzione colorante, sì da ottenere una colorazione intensa e inattinica. Dopo lavaggio sommario ed essiccamento si è così ottenuto il negativo, utilizzabile per la copia su metallo. Coi suoi più recenti brevetti l'Ulmann fa sulla lastra spogliata uno speciale trattamento con sostanze coloranti che si fissano nello strato dandogli una colorazione intensissima, ed è giunto a ricoprire l'immagine ottenuta di una soluzione di gelatina o di collodione, sì da poterla pellicolare, per procedere alla sua copiatura su metallo fino, per l'impressione metallografica su Offset.