Bologna, processo di
Iniziativa a carattere europeo che si propone di realizzare uno spazio comune europeo dell’istruzione superiore. Ha avuto inizio nel 1999 con la cosiddetta dichiarazione di B., firmata da 29 ministri dell’Istruzione di vari Paesi europei, cui si sono aggiunti negli anni seguenti molti altri Paesi, superando la cifra di 45 Stati. Si è trattato di un grande sforzo per attuare la convergenza dei sistemi universitari del vecchio continente, che ha coinvolto più o meno direttamente tutte le maggiori istituzioni europee e le loro componenti interne. Il Processo di B. non si è basato su un trattato internazionale a carattere vincolante, ma è nata dall’adesione libera e volontaria di ogni Paese – e della sua comunità accademica – ai principi in esso concordati. Allo stesso tempo, non ha proposto l’armonizzazione dei sistemi di istruzione europei, ma ha contemplato il mantenimento delle loro diversità, sia pur entro una cornice comune. All’interno del processo, i ministri dell’Istruzione dei Paesi partecipanti si incontrano ogni due anni per valutare i risultati raggiunti, formulare ulteriori indicazioni e stabilire le priorità per il biennio successivo. Dopo il primo incontro tenutosi a B., i ministri si sono riuniti a Praga (2001), Berlino (2003), Bergen (2005), Londra (2007), Lovanio (2009) e Bucarest (2012).
In occasione della dichiarazione di Bologna del 1999, sono stati enunciati 6 specifici obiettivi:
• l’adozione di un sistema di titoli facilmente comprensibili e comparabili, anche tramite l’uso del diploma supplementare (che garantisce la trasparenza e facilita il riconoscimento accademico e professionale dei titoli);
• l’introduzione di un modello essenzialmente fondato su due cicli principali, rispettivamente di 1° e 2° livello;
• l’adozione di un sistema di crediti didattici – sul modello dell’ECTS (European Credits Transfer and accumulation System);
• la spinta verso una maggiore mobilità attraverso la rimozione degli ostacoli al pieno esercizio della circolazione di studenti, ricercatori e personale amministrativo;
• il sostegno alla cooperazione europea nell’assicurazione della qualità;
• la promozione della necessaria dimensione europea dell’istruzione superiore.
Hanno aderito a tali principi anche le istituzioni europee che, pur riaffermando la loro autonomia, nel messaggio di Salamanca (2001) hanno dichiarato la loro piena disponibilità a perseguirli.
L’incontro del 2003 a Berlino, dove si sono riuniti 40 ministri, ha aggiunto un altro importante obiettivo al processo di B., quello del legame con la ricerca, che in Europa riveste un ruolo fondamentale nell’istruzione superiore. I due pilastri di una società basata sulla conoscenza sono infatti rappresentati dallo spazio europeo dell’istruzione superiore e da quello della ricerca. La maggioranza dei Paesi della UE ha già attuato riforme strutturali dei loro sistemi di istruzione superiore per cominciare ad adeguarli agli obiettivi di B.: ciò ha significato in alcuni casi modificare la struttura dei titoli di studio e l’organizzazione dei corsi, in altri introdurre il sistema di crediti o agevolare la mobilità di studenti e laureati.