PROCTITE (dal gr. πρωκτός "ano")
Si dà questo nome all'infiammazione dell'intestino retto, che può avere molteplici cause. Frequenti sono le infezioni blenorragica e sifilitica, più rara l'infezione tubercolare. Si possono poi distinguere proctiti primitive, e proctiti secondarie, conseguenti cioè a malattie di sezioni più alte dell'intestino (tifo, dissenteria) o ad altre affezioni del retto (polipi, emorroidi) o di organi vicini.
Le proctiti possono avere decorso acuto o cronico. Le proctiti acute hanno carattere catarrale, o purulento, o ulcerativo e persino gangrenoso; le croniche, per proliferazione del connettivo interghiandolare e sottomucoso, assumono non di rado aspetto proliferante e poliposo. Protrudono così nel lume masse neoformate che sono causa di stenosi più o meno importanti del retto, anche al di fuori del periodo cicatriziale. Fra le stenosi cicatriziali sono particolarmente gravi, anche perché di regola estese sia a tutto il retto, sia persino a porzioni del sigma colico, le stenosi blenorragiche e le sifilitiche. È frequente la diffusione del processo infiammatorio nel tessuto perirettale (periproctiti); le periproctiti possono però essere anche di origine diversa: dalla cute, dagli organi genitali, dalle ossa del bacino e della colonna vertebrale. La periproctite può contribuire notevolmente a determinare la stenosi rettale, esito del resto frequente del processo infiammatorio ulcerativo della mucosa rettale. Notevole importanza come complicazione delle proctiti assumono gli ascessi e i flemmoni pararettali, e soprattutto i profondi, che risiedono nello spazio pararettale o pelvisottoperitoneale, oppure nella loggia ischiorettale (ascessi pelvirettali e ascessi ischiorettali).
Le proctiti acute sono caratterizzate da febbre, dolori nella regione ano-rettale con irradiazioni varie, tenesmo, emissione di mucopus e di sangue. Dolorosissima, per lo spasmo dello sfintere, è l'evacuazione, come pure l'esplorazione rettale. Tumefazioni sia sottocutanee, sia sottomucose, si rilevano nei casi di ascessi superficiali; negli ascessi ischiorettali e pelvirettali i sintomi generali possono assumere notevole gravità, al pari dei segni locali, e soltanto nello stadio in cui si può rilevare con l'esplorazione tumefazione e fluttuazione, si può arrivare alla diagnosi. Nelle forme croniche la diagnosi di proctite è facilitata dalla proctoscopia (v.) che può mettere in evidenza l'esistenza di ulcerazioni, di tumefazioni della mucosa e di stenosi.