PROCURATORI DI SAN MARCO
. Erano deputati alla fabbrica della Basilica Marciana, che era di patronato del doge.
Quando sia stata istituita la carica, non è noto: la serie comincia da Bartolomeo Tiepolo nell'anno 1049. In origine sembra che vi fosse un procuratore solo; poi nel 1231 se ne aggiunse un secondo; più tardi divennero sei, con durata vitalizia; dal 1442 furono portati a nove. Ai procuratori, oltre alla cura del tempio, fu anche affidata quella di tutelare i pupilli e mentecatti e di sovrintendere all'esecuzione dei testamenti e alla custodia dei beni, per quei testatori (ed erano numerosi) che ne lasciassero loro l'incarico, in particolare per opere di beneficenza. Si divisero così in procuratori de supra, con la cura di S. Marco; de ultra, per i beni ereditarî situati al di là del Canal Grande; de citra, per quelli situati al di qua. Nel 1453 fu dato a essi il diritto di sedere in senato, senza bisogno di essere ogni anno confermati per elezione, come avveniva per gli altri senatori o pregadi. Le liti, che per i loro uffici sorgevano fra i procuratori di S. Marco e altri, erano decise da un magistrato speciale detto "del Procurator". La dignità di procuratore di S. Marco era ritenuta una delle più cospicue della repubblica; portavano il titolo di "Missier", a differenza degli altri patrizî che avevano quello di "Ser"; avevano una veste paonazza con una stola di color cremisino e godevano particolari onori, oltre il godimento vitalizio d'un appartamento per ciascuno nelle Procuratie Nuove in Piazza S. Marco.
Bibl.: M. Ferro, Dizionario del diritto comune e veneto, Venezia 1781, IX, s. v. Procuratore.