produttivita
produttività Misura dell’efficienza del processo produttivo, data dal rapporto tra output e input (➔ fattore di produzione). Più in particolare, la p. del lavoro indica l’unità di prodotto per lavoratore (od ora lavorata); la p. del capitale si misura invece calcolando il rapporto tra output e capitale impiegato nella produzione; la p. multifattoriale, infine, è una misura che consente di tenere contemporaneamente in considerazione tutti i fattori di produzione che hanno contribuito a generare l’output osservato. ● La crescita della p. è una delle variabili più studiate dall’economia teorica e applicata in quanto rappresenta uno dei fattori più rilevanti per spiegare la crescita del prodotto di un’impresa e, a livello aggregato, di un’industria e di un Paese. L’analisi economica ha individuato alcune determinanti della crescita della produttività. A. Smith ha posto in rilievo il modo in cui la divisione del lavoro (➔ lavoro, divisione del) che avviene in fabbrica permette di produrre una quantità di output maggiore di quella che lo stesso numero di lavoratori potrebbe produrre lavorando indipendentemente. Altri fattori che incidono sulla crescita della p. sono il progresso tecnico (➔) e l’organizzazione dell’attività produttiva (➔ lavoro, organizzazione del; organizzazione ). La disponibilità di macchinari o altri input che incorporano tecnologie innovative (➔ innovazione ), così come una più razionale organizzazione delle attività, o una valorizzazione del personale, contribuiscono ad aumentare la quantità di output prodotta per ora lavorata. ● Le determinanti della crescita della p. sopra descritte riguardano i possibili incrementi di efficienza realizzabili all’interno di una singola impresa. A livello aggregato, per es. a livello del settore in cui si colloca l’impresa, esiste un’altra possibile fonte di incremento della p. rappresentata dalla riallocazione di quote di mercato fra imprese. Secondo la teoria economica, infatti, un meccanismo di selezione fra le imprese opera nel mercato, spinto dalla competizione (➔ concorrenza perfetta ), facendo sì che le imprese più produttive incrementino le loro quote di mercato a discapito di quelle meno efficienti, che, al contrario, tenderanno a perdere quote, eventualmente uscendo dal mercato. A livello aggregato questo meccanismo genera un incremento di p. in quanto una parte crescente di output aggregato viene prodotta da imprese relativamente più efficienti. Ogni fattore che genera deviazioni dal sottostante modello di concorrenza perfetta (➔ mercato, fallimenti del) si pone come plausibile ostacolo al dispiegarsi di questo virtuoso meccanismo di crescita aggregata.