profugo
Persona costretta ad abbandonare il proprio Paese in seguito a eventi bellici, a persecuzioni politiche o razziali, per cercare protezione in una zona più sicura del suo Stato di appartenenza o per cercare asilo in uno Stato diverso da quello d’origine (p. internazionale). Il problema dei p. assunse dimensioni di un certo rilievo per la prima volta durante le guerre di religione che insanguinarono l’Europa nel 16° e 17° secolo. Divenne però estremamente grave solo a partire dalla Prima guerra mondiale, quando negli Stati belligeranti si creò un notevole movimento di persone che, avendo perso casa e lavoro, si trasferivano in luoghi più sicuri. In seguito, l’avvento del fascismo e del nazismo e la guerra civile spagnola impressero al problema internazionale dei p. un’accentuazione di vastissima portata (epurazioni, persecuzioni ecc.). La Seconda guerra mondiale, coinvolgendo in modo massiccio le popolazioni civili, ha determinato all’interno degli Stati imponenti movimenti di masse. I rivolgimenti politici che si sono susseguiti in molte parti del mondo dal secondo dopoguerra (rivoluzioni, colpi di Stato, conflitti a carattere locale ed etnico ecc.) hanno reso il fenomeno dei p. internazionali, per la sua enorme portata, di estrema gravità a causa dei problemi che comporta a livello umanitario, economico e politico.