PROGNATISMO
(dal gr. πρό "innanzi" e γνάϑος "mascella").- S'intende in antropologia, con questa parola, la prominenza verso l'innanzi della parte facciale (in sostanza data appunto dai mascellari, superiore e inferiore) rispetto alla parte cerebrale della testa (nel vivente) o del cranio (nello scheletro) e, più esattamente, rispetto alla parte inferiore della fronte.
A rigore, è implicito in questo concetto un riferimento alla posizione normale, media della testa (o del cranio), quella posizione cioè che viene assunta quando la testa, in posizione naturale di riposo, guarda all'orizzonte. È essenziale perciò per la determinazione metrica, rigorosa del prognatismo un riferimento a un piano orizzontale della testa o del cranio (v.). Esistono diverse specie di prognatismo, in corrispondenza delle differenti parti della faccia, che sono interessate. Così, nei gruppi mongolici è prominente soprattutto la parte superiore della faccia, al contrario nei Negri è soprattutto prominente la parte inferiore, sottonasale. Questa specie si chiama più propriamente prognatismo alveolare.
Molti sono i metodi con cui è stato misurato il prognatismo. Alcuni di essi, come ad es. l'indice gnatico del Flower (v. cranio) o il metodo del triangolo facciale (Rivet), sono indipendenti da un piano di orientamento, sono perciò comodi, ma inesatti e applicabili solo al cranio. Ora il carattere si misura urdinariamente con l'inclinazione che una retta, che parte dal nasion e passa per il punto sottonasale o per il prosthion, ha con l'orizzontale tedesca (v. cranio per la definizione di questi punti e dell'orizzontale tedesca). Con questo metodo sono comparabili (con qualche riserva) i dati desunti dai cranî e quelli dalle misure sul vivente.
Bibl.: A. Luthy, Die vertikale Gesichtsprofilierung und das Problem der Schädelhorizontalen, in Arch. f. Anthrop., n. s., XI (1912).