programmazione
Un piano per usare bene le risorse
Programmare è un’attività indispensabile sia nella vita quotidiana, sia per dirigere un’impresa, sia per governare uno Stato. La programmazione consiste nel definire una serie di attività, ordinate cronologicamente, in modo da usare nella maniera migliore le risorse disponibili, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati
Molte volte al giorno, pur non sapendolo, programmiamo: per esempio, sappiamo che per arrivare puntuali a un appuntamento dovremo uscire di casa a una certa ora; oppure che, se vogliamo permetterci una vacanza al mare, dovremo stare attenti a spendere i nostri risparmi con parsimonia; in altre parole dovremo programmare la spesa.
Come ogni persona deve badare alle proprie entrate economiche e alle proprie spese, così le imprese dovranno fare attenzione a risparmiare sui costi e a investire bene: un compito per nulla facile. Pensiamo agli amministratori di un’industria che produce imbarcazioni: se intendono passare dalla costruzione di imbarcazioni di dimensioni ridotte a mettere in cantiere veri e propri yacht dovranno predisporre un piano, annuale o pluriennale, indicando gli obiettivi che vogliono raggiungere. Se si prevede di realizzare il progetto nell’arco di 15÷20 anni, sarà necessario predisporre un’accurata programmazione finanziaria e industriale. Questo è un esempio di progetto a medio-lungo termine. Per il bene dell’impresa, sarà necessario aumentare la clientela, serviranno attrezzature sempre più sofisticate e costose, inoltre, occorrerà stare attenti alle tendenze del mercato e ‘sondare’ la situazione, per non avventurarsi in direzioni prive di sbocchi redditizi. La chiave di un successo aziendale risiede nella capacità di formulare piani perseguibili. Esiste anche una programmazione a lungo termine. Ma il ‘lungo’ termine è fatto di tanti ‘brevi’ termini, quindi la programmazione può essere strutturata con una cadenza semestrale, annuale, pluriennale...
Per governare in economia un’attività produttiva e imprenditoriale bisognerà evitare gli sprechi e utilizzare al meglio le risorse disponibili.
Una particolare tecnica, chiamata RO o ricerca operativa consiste nell’applicare un metodo scientifico come supporto alle diverse attività decisionali. Per risolvere il problema viene usata la programmazione lineare, un metodo matematico che permette di pianificare la produzione, ottenendo il massimo risultato con il minimo dispendio di mezzi.
Quello che viene fatto per dirigere un’impresa dovrà essere svolto, a livello superiore, da coloro che governano uno Stato. Ogni nazione è come una gigantesca industria che ogni anno produce beni e servizi e, come tutte le industrie, ha bisogno di una programmazione.
La programmazione, a livello di un paese intero, è diversa dalla pianificazione, perché rispetta l’economia di mercato, curandosi solo di creare gli incentivi necessari perché le risorse di un paese siano utilizzate in un modo invece che in un altro.
A livello dell’attività di governo, programmare significa anche stabilire quante tasse i cittadini dovranno pagare e indicare come andranno spesi i soldi raccolti. Le spese devono essere ripartite per ciascuna amministrazione pubblica: una parte dei soldi finanzierà le scuole e le università, gli ospedali, le forze di polizia e l’esercito, un’altra parte verrà investita per costruire nuovi ponti, nuove gallerie, nuove strade.
In Italia, per regolare con razionalità l’insieme delle spese, il parlamento deve approvare ogni anno la legge di bilancio: essa destina a ogni settore i soldi necessari e garantisce allo stesso tempo che vi siano entrate fiscali sufficienti a finanziare gli obiettivi prefissati.
Ogni anno, inoltre, viene emanato dal governo il documento di programmazione economica e finanziaria (chiamato DPEF) che, su base triennale, segnala le prospettive di crescita della nostra economia, i probabili livelli di indebitamento dello Stato e indica la strategia economica da seguire per riuscire a raggiungere determinati obiettivi economici e finanziari.