proinfiammatorio
(pro-infiammatorio), agg. Che favorisce l’insorgere di processi infiammatori come meccanismo di difesa nei confronti di agenti esterni.
• «Il PM10 rappresenta il particolato respirabile ‒ spiega il primario di Pneumologia del Cardarelli, Gennaro D’Amato ‒ ha il diametro medio di 10 micron, quindi può superare la laringe e raggiungere i bronchi: tanto più piccolo è, tanto più fa danni. Per esempio, un PM 2,5 e un PM1 sono più aggressivi per le vie aeree perché riescono ad andare più in profondità. L’effetto proinfiammatorio fa peggiorare tosse e affanno e altera tutta la funzione respiratoria. Proprio in questo periodo stiamo vedendo tante riacutizzazioni di chi si è ammalato di influenza». (Stella Cervasio, Repubblica, 13 marzo 2013, Napoli, p. III) • «In passato si supponeva che inquinanti come particolato, biossido di azoto e ozono interagissero in atmosfera con i pollini, “potenziandoli” in qualche modo; di recente invece abbiamo scoperto che lo smog ha un potente effetto proinfiammatorio sulle mucose di naso e bronchi, che diventano perciò più “fragili” consentendo ai pollini di penetrare meglio e più in profondità» (Gennaro D’Amato riportato da Elena Meli, Corriere della sera, 6 aprile 2014, p. 46, Salute) • Tra il gruppo dei pazienti e quello di controllo è apparsa diversa anche la concentrazione nel sangue di molecole pro-infiammatorie e anti-infiammatorie. (Carla Massi, Messaggero, 14 settembre 2016, p. 19, Macro).
- Derivato dall’agg. infiammatorio con l’aggiunta del prefisso pro-.
- Già attestato nell’Unità del 19 dicembre 1991, p. 22 (Claudio Marone).