promessa
L'unica occorrenza nel D. canonico cade nel consiglio frodolento dato da Guido da Montefeltro a Bonifacio VIII: lunga promessa con l'attender corto / ti farà trïunfar ne l'alto seggio (If XXVII 110): qui il sostantivo non indica l'impegno a fare una cosa, ma l'atto d'impegnarsi: vedi il modo con il quale il consiglio di Guido è riferito da Riccobaldo da Ferrara (citato dai commentatori): " Multa promittite, pauca servate de promissis ".
Quattro esempi nel Fiore, sempre in relazione a vicende d'amore: VIII 11 per ben tenermi tutte sue promesse; CXLVII 7 le mie promesse gli venian fallate. In due casi il singolare è usato con il valore di plurale: LIII 1 fa gran promessa; CLXXI 2 s'egli viene alcun che ti prometta, / e per promessa vuol ch'a lui t'attacci... (si noti la figura etimologica). Più frequente di p. D. usa ‛ promessione '.