Prometheus-Film Ag
Casa di produzione e di distribuzione cinematografica tedesca, fondata a Berlino nel 1925. Legata indirettamente alla Kommunistische Partei Deutschland (KPD), la P. svolse, nella seconda metà degli anni Venti, un ruolo decisivo nella diffusione in Europa, tramite la Germania, di alcuni capolavori del cinema sovietico. Sul versante produttivo, fu la capofila del cosiddetto cinema proletario tedesco.
Le origini della casa di distribuzione risalgono al 1921, anno in cui fu fondata a Berlino la Internationale Arbeiterhilfe (IAH) su sollecitazione dello stesso Lenin; l'organizzazione, diretta da Willi Münzenberg, doveva portare soccorso alle popolazioni dell'URSS, colpite da grave carestia, e sostenere la causa della rivoluzione bolscevica. A tale scopo, nel 1922 la IAH importò i primi cortometraggi sovietici, Hunger in Sowjet-Russland e Die Wolga hinunter, documentari sulle difficili condizioni di vita nella Russia sovietica, che conobbero un notevole successo. Nel luglio dello stesso anno fu fondata la Aufbau-Industrie- und Handels AG (AIH), il cui compito più importante era quello di organizzare la distribuzione dei film sovietici; e mentre dall'URSS arrivavano i primi film a soggetto ‒ tra cui Polikuška, realizzato nel 1919 dal collettivo di artisti Rus′ ‒ vedevano la luce i primi cortometraggi prodotti dalla IAH. L'attività dell'associazione conobbe quindi una svolta verso la metà degli anni Venti, mentre il Piano Dawes stabilizzava la situazione economico-sociale e i capitali statunitensi si impadronivano dell'industria cinematografica tedesca (v. UFA). Anche per aggirare la legge sul contingentamento, che obbligava le società di distribuzione a esportare in ogni Paese tanti film quanti ne importava, Münzenberg lanciò la nuova parola d'ordine: "conquistare il cinema!". Tra il 1925 e il 1926 fu quindi fondata la P., attraverso la fusione della AIH e della Deka-Schatz-Kompanie, con l'obiettivo di incrementare la produzione, soprattutto di film a soggetto, e per importare le opere sovietiche, la cui distribuzione avrebbe a sua volta finanziato le nuove produzioni.Il meccanismo si scontrò subito con il problema della censura: il 21 gennaio del 1926, nell'anniversario della morte di Lenin, fu proiettato a Berlino, con il titolo Das Jahr 1905, uno dei primi film distribuiti dalla P., Bronenosec Potëmkin (1925; La corazzata Potëmkin) di Sergej M. Ejzenštejn. Nonostante i tagli operati dalla P., il film fu messo in circolazione solo nel luglio, dopo una pressante campagna di stampa contro la censura. Il successo che ne derivò consentì alla P. di finanziare ben sei lungometraggi. La prima di queste opere, Überflüssigen Menschen, diretta dal regista russo Aleksandr E. Razumnyj e uscita nel 1926, in piena crisi economica, ebbe un risultato deludente, come anche Kladd und Datsch, die Pechvögel (1926) di Phil Jutzi, e Das Mädchen aus der Fremde (1927) di Franz Eckstein. La causa dell'insuccesso va forse ricercata in una politica culturale poco riconoscibile, che puntava a fare "concorrenza 'di sinistra' ai generi cinematografici di successo" (Schoss, p. 31), mentre affidava ai documentari agit-prop ‒ oltre che ai film sovietici ‒ il messaggio rivoluzionario. Sul finire degli anni Venti la P. potenziò l'attività di-stributiva facendo circolare capolavori sovietici come Oktjabr′ (1927; Ottobre) di Ejzenštejn e Potomok Čingis-chana (1929; Tempeste sull'Asia) di Vsevolod I. Pudovkin. Il settore produttivo fu riorganizzato intorno alla Weltfilm GmbH, una società che avrebbe dovuto fungere da punto di riferimento per tutte le iniziative cinematografiche della IAH. Le condizioni economiche in cui la nuova società si trovò a operare erano tuttavia peggiorate, a causa sia dell'avvento del sonoro, che rendeva sempre più dispendiosa l'attività produttiva, sia dei processi di concentrazione monopolistica che investivano il settore della distribuzione. Erano inoltre usciti i primi film di ambientazione sociale che ritraevano la povertà delle masse con lo sguardo neutrale della Neue Sachlichkeit, spingendo la P. a definire una linea politico-culturale più incisiva. Preannunciata da due opere uscite nel 1929, Um's tägliche Brot, noto anche come Hunger in Waldenburg di Jutzi e Jenseits der Strasse diretto da Leo Mittler, uno dei primi film sulla disoccupazione dilagante, la nuova linea si manifestò esplicitamente, alla fine dell'anno, con Mutter Krausens Fahrt ins Glück (1929), in cui Jutzi non si accontenta di ritrarre la miseria dilagante nel quartiere berlinese di Wedding, ma cerca anche di indicare come via d'uscita l'organizzazione politica del proletariato.
Nonostante la drammatica crisi economica innescata dal crollo nel 1929 della Borsa di Wall Street, la P. riuscì a sopravvivere ancora qualche anno, grazie all'importazione dei film sovietici, che continuavano a garantire ottimi incassi. L'attività produttiva proseguì con la realizzazione di cortometraggi, in cui venivano documentati importanti avvenimenti politici, come i gravi disordini verificatisi a Berlino nel 1929, in occasione del 1° maggio, che portarono alla morte di una trentina di persone, su cui è incentrato Blutmai 1929 di Jutzi realizzato in quello stesso anno. Dopo aver inaugurato, con Wie der berliner Arbeiter wohnt (1930) di Slatan Theodor Dudow, una serie di film proletari di reportage, la P. mise in cantiere i suoi primi film sonori e nel 1931 affidò al 'collettivo artistico' formato da Bertolt Brecht, Hanns Eisler e Dudow l'incarico di realizzare quello che sarebbe stato anche l'ultimo film prodotto dalla casa cinematografica, Kuhle Wampe oder wem gehört die Welt. Nonostante la partecipazione gratuita degli autori e dei collaboratori, durante la lavorazione del film, nel 1932, la P. dovette dichiarare fallimento. La produzione fu rilevata dalla società svizzera Präsens-Film, che riuscì a portare a termine l'impresa, segnando l'ultima tappa del cinema proletario tedesco. Il film, uscito nel 1932, un anno prima della vittoria del nazismo, sancì infatti la definitiva emancipazione dai canoni estetici della Neue Sachlichkeit e rappresentò il primo, e forse unico, tentativo di trasportare sul grande schermo l'estetica antinaturalistica che Brecht aveva già sperimentato con successo in teatro, nei suoi primi drammi didattici.
W. Münzenberg, Erobert den Film!, Berlin 1929; T. Schoss, "Conquistate il cinema!", ovvero la Prometheus contro l'UFA & Co., in Cinema e rivoluzione ‒ La via tedesca: 1919-1932, a cura di L. Quaresima, Milano 1979, pp. 3-67.