prontezza
Il vocabolo, documentato nel solo Convivio, vale per D. attenta e sollecita disposizione morale (cfr. l'uso rafforzato del termine nell'espressione sollicitudine di prontezza, in III I 8; così anche nella '21, mentre la Simonelli legge sollicitudine e franchezza: cfr. la nota ad l. e Busnelli-Vandelli, II 481), rivolta dal soggetto ad altrui beneficio. In prontezza di liberalitade (I V 2, X 5), p., peculiare alla vera liberalità, consiste nell'offrire a molti ciò di cui abbisognano, prevenendone la- domanda. Cfr. anche III I 4, dove vale " sollecitudine "; e la voce pronto.