propinquitade
Solo in Vn XIV 5, con il significato di " vicinanza ", " prossimità ": la forza che Amore prese veggendosi in tanta propinquitade a la gentilissima donna.
Il corrispondente vocabolo latino è ignoto all'uso dantesco, che pur conosce il verbo ‛ propinquare ' (Mn II VIII 8, VE I XVI 2, Quaestio IV 9) e l'aggettivo ‛ propinquus ' (Ep VII 8, VE I XV 8, Mn I XI 15, Quaestio XX 67; ecc.).