INTERROGATIVE INDIRETTE, PROPOSIZIONI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni interrogative indirette sono proposizioni ➔subordinate che servono a esplicitare una domanda, un dubbio, un quesito già presenti nella proposizione reggente sotto forma di verbo (domandare, chiedere, pensare, credere), nome (domanda, dubbio, problema) o aggettivo (curioso, dubbioso, pensoso).
Le proposizioni interrogative indirette sono introdotte dalle congiunzioni se, come, perché, quando, quanto e dagli aggettivi e pronomi interrogativi chi, che cosa, cosa, quale, quanto
Mi chiedo quale sia la soluzione migliore
Non si capisce cosa voglia fare
È interessante la domanda su quanto abbiamo capito
Sono incerto se restare o andarmene
e si costruiscono in maniera diversa a seconda che siano esplicite o implicite.
• In forma esplicita presentano il verbo all’indicativo, al congiuntivo o al condizionale
Gli domandai come stava
Non sapevo se fosse una buona idea
Si chiedeva cosa sarebbe successo se fosse arrivato il nuovo direttore
• In forma implicita, invece, presentano sempre il verbo all’infinito
Mi domandi cosa fare
A differenza di quanto accade nelle proposizioni ➔interrogative dirette, l’inversione del soggetto in questo caso è facoltativa
Cosa prepara Luigi? ▶ Mi chiedevo cosa preparasse Luigi / cosa Luigi preparasse
È possibile l’omissione dell’intera proposizione interrogativa indiretta mantenendo soltanto l’elemento introduttore
Lo fece senza capire perché (= perché lo facesse).
L’uso dell’indicativo e del congiuntivo di solito non risponde all’alternanza indicativo = oggettività, congiuntivo = soggettività; dipende invece per lo più da fattori stilistici, per cui l’indicativo si usa negli scritti più informali, mentre il congiuntivo si usa in contesti più formali e letterari
Ora so chi è (www.forum.alfemminile.com)
Le domandai che cosa volesse dire apascia (E. Morante, L’isola di Arturo)
Si usa abitualmente il congiuntivo quando la proposizione reggente è negativa
Chi sia stato non si sa (883, Hanno ucciso l’Uomo ragno).