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Proserpina

di Emanuele Lelli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Proserpina

Emanuele Lelli

La dea rapita che ritorna ogni primavera

Antichissima divinità della Terra e dell’aldilà, Proserpina (o Persefone per i Greci) viene rapita da Ade (Plutone) e in seguito restituita a Demetra (Cerere), la Madre Terra. Essa simboleggia il mistero della vita e della natura che rifiorisce dopo la stagione invernale nel rigoglio della primavera e dell’estate

La dea-fanciulla dai molti nomi

Persefone, Perifone, Perrefassa, Proserpina: questi sono solo alcuni dei nomi con cui i Greci e i Romani chiamano una antichissima divinità legata al mondo rurale e all’oltretomba.

L’etimologia del nome è incerta, ed è sicuramente pregreca. Anche il suo culto è antichissimo: in molti luoghi del Mediterraneo viene invocata come «signora dell’oltretomba» o come «la pura». Omero la chiama «veneranda e terribile». Dall’età arcaica, in Grecia, viene tuttavia collegata al culto e ai miti che riguardano Demetra (Cerere per i Romani), la dea primigenia dell’agricoltura (il nome significa probabilmente «Madre Terra»): Persefone diviene allora la kòre, la «fanciulla», la «figlia» della dea.

Le due divinità sono tra le più amate dal mondo femminile e sono tra le protagoniste di una delle esperienze religiose più affascinanti e singolari dell’antica Grecia: i misteri eleusini. Nelle cerimonie dei misteri eleusini si rievocava il mito più significativo di Demetra e Persefone: il rapimento della fanciulla nell’oltretomba.

Il rapimento della dea

Il mito è uno dei più famosi e dettagliatamente raccontati dai poeti greci, a cominciare dall’Inno omerico a Demetra. Persefone è la figlia bellissima di Demetra. Insieme con alcune amiche, le figlie di Oceano, va spesso nei prati a cogliere fiori. Un giorno però – secondo alcuni presso le pendici dell’Etna in Sicilia –, mentre ammira la straordinaria bellezza di un narciso, compare, su un carro d’oro trainato da cavalle immortali, Ade (Plutone), il dio signore degli inferi fratello di Zeus (Giove) e Posidone (Nettuno).

Ade vuole fare di Persefone la sua sposa, e la rapisce mentre questa si dispera e chiama aiuto. Demetra vaga per nove giorni e nove notti alla ricerca disperata della figlia. Al decimo giorno, finalmente, riceve la rivelazione della verità. Demetra è in preda al dolore e alla disperazione per aver perso per sempre la sua amatissima figlia. Non vuole più parlare né prendere cibo.

Zeus acconsente infine a restituirle la figlia. Ma Ade aveva fatto mangiare alla fanciulla un chicco di melagrana, in modo che essa, avendo spartito il cibo dei morti, non potesse più tornare con i vivi. Zeus decide quindi che per due terzi dell’anno Persefone potrà rimanere con la madre nel mondo dei vivi, ma dalla fine dell’autunno alla primavera dovrà essere, nel regno dei morti, sposa di Ade.

Dall’oltretomba alla rinascita della natura

Persefone è dunque una divinità ambivalente, quasi sdoppiata tra il mondo del sole, della campagna, dei lavori agricoli, e quello delle tenebre, dell’oltretomba, della vita dopo la morte. Già nell’antichità il mito del suo rapimento veniva interpretato simbolicamente come l’alternarsi della stagione estiva con quella invernale: nei quattro mesi invernali Persefone dimora sotto terra, e insieme a lei dorme il mondo della natura; ma quando la dea risale alla luce del sole, nella stagione della primavera e dell’estate, i germogli ritornano e il grano matura.

Una diversa interpretazione è stata fornita da alcuni studiosi moderni, secondo i quali sarebbero proprio i mesi estivi quelli in cui Persefone non vede la luce del sole: il grano, infatti, simbolo di Demetra, veniva mietuto e conservato in grandi recipienti sotto terra; a questa usanza alluderebbe il periodo trascorso da Persefone nel regno delle tenebre.

Nei misteri eleusini, celebrati nella città sacra di Eleusi, vicino ad Atene, si metteva in scena, ogni anno, nel periodo tra settembre e ottobre, quando si semina il grano, il ritrovamento di Persefone da parte di Demetra: una grande e solenne processione, partita da Atene, giungeva in piena notte, con le fiaccole accese, al santuario e alla grotta sacra dove si diceva vi fosse un accesso al mondo dei morti. Qui, solo coloro che erano stati ‘iniziati’ ai misteri, potevano finalmente compiere una cerimonia che è rimasta segreta fino a oggi, e che era probabilmente legata all’idea della fecondità e anche dell’immortalità dell’anima.

Vedi anche
Persefone (gr. Περσεϕόνη) Divinità ctonia degli antichi Greci; regna nell’oltretomba, accanto al consorte Ade, con caratteristiche minacciose; parallelamente, col nome di Kore, è divinità agraria strettamente connessa con Demetra, della quale è figlia. Protettrice dell’agricoltura, ebbe culto specialmente nelle ... Aulo Postùmio Albo Regillènse Postùmio Albo Regillènse, Aulo (lat. A. Postumius Albus Regillensis). - Comandante romano, dittatore (499 o 496 a. C.), vinse, nella battaglia del Lago Regillo, Tarquinio il Superbo e i suoi alleati Latini, ottenendo il trionfo; dedicò a Cerere, Libero e Libera il tempio ai piedi dell'Aventino, presso ... Forese Donati Verseggiatore fiorentino (m. 1296), fratello di Corso e Piccarda Donati, amico e lontano parente di Dante per effetto del matrimonio di questo con Gemma Donati. Il poeta immagina di trovarlo tra i golosi, nei canti XXIII e XXIV del Purgatorio, e di rievocare con lui, affettuosamente, i comuni trascorsi ... Gian Lorenzo Bernini Architetto, scultore, pittore (Napoli 1598 - Roma 1680), figlio di Pietro. È il massimo protagonista della cultura figurativa barocca. Esordì giovanissimo, attirando su di sé l'attenzione del card. Scipione Borghese, che gli commise quattro gruppi statuarî (ora tutti conservati nella Galleria Borghese, ...
Categorie
  • MITOLOGIA in Religioni
  • MITOLOGIA in Letteratura
Tag
  • ANTICA GRECIA
  • AGRICOLTURA
  • PERSEFONE
  • POSIDONE
  • DEMETRA
Altri risultati per Proserpina
  • Proserpina
    Enciclopedia on line
    (lat. Proserpĭna) Nella mitologia romana, dea degli Inferi; corrisponde alla greca Persefone (➔).
  • Proserpina
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    Roberto Mercuri Dea degl'Inferi nella mitologia romana (Persefone in quella greca). La figura compare tre volte nella Commedia, e precisamente in If IX 44 (la regina de l'etterno pianto), in X 80 (la faccia de la donna che qui regge), in Pg XXVIII 50 (Tu mi fai rimembrar dove e qual era / Proserpina ...
  • PROSERPINA
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Giulio Giannelli Divinità romana, corrispondente alla greca Persefone (v.), della qual parola, anzi, il nome di P. non è che una derivazione e un adattamento fonetico; benché gli antichi (cfr. Varrone, De lingua lat., V, 68) lo facessero derivare da proserpĕre. Quando e come il culto e il nome di P. ...
Vocabolario
tenàrio
tenario tenàrio agg. [dal lat. Taenarius]. – 1. Del Tènaro, nome antico (l’attuale è capo Matapàn) del promontorio situato all’estremità merid. della Lacònia, in Grecia, e della penisoletta che lo congiunge alle pendici del monte Taigeto,...
prepotènte
prepotente prepotènte agg. [dal lat. praepŏtens -entis (con il sign. 1), comp. di prae- «pre-» e potens -entis «potente»]. – 1. letter. ant. Molto potente, dotato di grande forza e potere, spec. in rapporto ad altri, quindi anche, talora,...
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