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ADORNO, Prospero

di Giuseppe Oreste - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 1 (1960)
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ADORNO, Prospero

Giuseppe Oreste

Nacque a Genova intorno al 1428 da Barnaba e da Bngida Giustiniani.

Accordatosi alla fine del 1460 con Francesco Sforza e con l'arcivescovo Paolo Fregoso, il 9 marzo 1461 sottrasse Genova alla signoria di Francia, venendo eletto doge il 12 marzo. Il Fregoso, che invano aveva sperato il cappello cardinalizio sollecitatogli dall'A., amico di Pio II, non nascose il suo disappunto, mentre si riaccendeva anche la rivalità tra Genova e Savona, fedele alla Francia e rifugio di fuorusciti: il fratello dell'A., Carlo, la attaccò, senza successo, nel maggio 1461. La situazione del doge, resa difficile anche per l'arrivo di Renato d'Angiò, fu salvata solo dalla esitazione avversaria. Anzi il 17 luglio 1461 una sanguinosissima battaglia a Sampierdarena diede la vittoria al Fregoso e all'A., che il pericolo comune aveva ancora associati. Ma l'arcivescovo, sdegnato che gli si fosse impedito di entrare trionfante in Genova dopo la vittoria, con le forze navali di Bartolomeo d'Oria sconfisse quelle di Carlo Adorno e costrinse il doge a fuggire (luglio 1461).

L'A. si rifugiò a Milano, dove si pose al servizio dello Sforza per sfruttare i contrasti interni dei Fregoso. Fase decisiva fu l'acquisto di Savona, che lo Sforza negoziò con il re di Francia (dicembre 1463), assicurandosi anche l'acquisto di Genova. L'A., che aveva tentato invano di interferire nel gioco diplomatico, dovette però ritirarsi dalla scena politica, ricevendo dal duca milanese vari feudi. Nel 1467, anche i feudi in Calabria, toltigli violentemente da Luca, principe di Bisignano, gli vennero restituiti da Ferdinando d'Aragona, ed altri se ne aggiunsero nel marzo 1469.

Ma essendosi nel 1463 sollevata Genova contro Galeazzo Maria Sforza, l'A. fu arrestato improvvisamente e incarcerato a Cremona. Morto lo Sforza (26 dic. 1476), Carlo Adorno si impadroniva di Genova contro Ibietto Fieschi, vicario ducale. Liberato allora dal Simonetta ed inviato a Genova, l'A., lasciate indietro le truppe sforzesche, entrò solo con i suoi partigiani l'11 apr. 1477 e riuscì ad imporsi restandovi governatore ducale. Ma un'alleanza tentata con Ferdinando d'Aragona e l'accostamento al papa Sisto IV (il 27 marzo 1478 l'A. decretò l'ascrizione alla nobiltà di Genova di Tiberio ed Enrico della Rovere; cfr. Arch. di Stato di Genova, fondo Nobilitatis, mazzo 1/2833) lo resero sospetto ai Milanesi: un messo ducale, Castiglione Branda, vescovo di Como, fu inviato a Genova per deporlo. L'A. levò a tumulto la città, assunse il titolo di doge, governando con l'assistenza di dodici Capitani (25 giugno) e assoldò il capitano Roberto Sanseverino, mentre l'Aragonese lo soccorreva con una flotta al comando di Lodovico Fregoso. Il 9 ag. 1478 gli Sforzeschi erano sconfitti e l'A. governò con un Fregoso. Ma ricominciarono le lotte, favorite dai Milanesi: da Novi accorse Battista Fregoso, che, impossessatosi dei punti strategici della città, sollevò i suoi partigiani contro l'A., difeso dal cugino Giovanni e da Gianluigi Fieschi.

La spietata reazione e il tradimento di Ibietto Fieschi, che si accordò con Battista Fregoso, provocarono la caduta dell'Adorno. Il 25 nov. 1478 egli fuggì su una galea aragonese a Napoli; di qui nel 1482, dopo una breve permanenza a Pisa, si ritirò a Silvano d'Orba e poi in Asti, forse presso una figlia maritata a Battista Colla, signore di feudi monferrini.

Morì nel 1485.

Primogenito, erede di un ricco patrimonio, fu celebrato come perfetto cavaliere. Tra i maestri ebbe Antonio Cassarino da Noto, rimasto con lui in corrispondenza. Fu amante anche della musica: nel 1478, chiamò a Genova il compositore Franchino Gaffurio.

Fonti e Bibl.: Antonii Galli Commentarii de rebus Genuensium, in Rer. Italic. Script., 2 ediz., XXIII, 1, a cura di E. Pandiani, pp. 31, 32, 37 ss.; Bartholomei Senaregae De rebus Genuensibus Commentaria, ibid., 2 ediz., XXIV, 85, a cura di E. Pandiani, pp. XI, XII, 3, 47, 68; P. Litta, Fam. cel. ital., Adorno, tav. VI; A. Giustiniani, Castigatissimi Annali..., Genoa 1537, cc. 215, 216, 217r, 231r, 232v, 233v, 234r, 235r, 236r, 237, 238v, 240; B. De Rossi, Istoria genealogica e cronologica delle due nobilissinze case Adorna e Botta, Firenze 1719, pp.73, 145-150, 208; G. B. Spotorno, Storia letteraria della Liguria, II, Genova 1824, p. 169; G. Serra, Storia di Genova, III, Capolago 1835, pp. 217-220, 224, 240-249; G. Cappelletti, Le Chiese d'Italia, XIII, Venezia 1857, p. 375; C. Braggio, Giacomo Bracelli e l'umanesimo dei Liguri al suo tempo, in Atti d. Soc. ligure di storia patria, XXIII (1890), pp. 108, 117, 121; F. Gabotto, Un nuovo contributo alla storia dell'umanesimo ligure, ibid., XXIV (1892), pp. 45, 201; A. Sorbelli, Francesco Sforza a Genova (1458-1466), Bologna 1901, pp. 44-51, 110, 118, 119, 122, 126-130, 135, 140, 147, 175, 264; E. Marengo, Genova e Tunisi (1388-1515), in Atti d. Soc. ligure di storia patria, XXXII (1901), pp. 273-274, 277-278; A. Ferretto, Annali storici di Sestri Ponente, ibid., XXXIV (1904), pp. 322, 342; F. Donaver, La storia della repubblica di Genova, II, Genova 1913, pp. 73, 74; L. M. Levati, Relazioni di S. Bernardino da Siena con Genova, in Atti d. Soc. ligure di storia patria, LIII (1926), p. 232; I. Scovazzi-F. Noberasco, Storia di Savona, II, Savona 1927, pp. 278-282, 290, 299, 322-328, 329 n.; L. M. Levati, Dogi perpetui di Genova (1339-1528), Genova (s. d. ma 1928), pp. 380-393; R. Giazotto, La musica a Genova, Genova 1951, pp. 109-113; P. Pieri, Il Rinascimento e la crisi militare italiana, Torino 1952, pp. 293, 307 nota; V. Vitale, Breviario della storia di Genova, Genova 1955, pp. 161-162, 163.

Vedi anche
Battista II Fregóso Fregóso, Battista II. - Doge di Genova (Genova 1453 - Roma 1504). Figlio del doge Pietro II e di Bartolomea Grimaldi, visse la sua adolescenza a Piombino presso Emanuele Appiani. Nel 1478 con un colpo di mano si impadronì di Genova e fu doge fino al 1483 quando fu costretto ad abdicare da suo zio Paolo ... Fregóso, Pietro II Fregóso, Pietro II. - Doge di Genova (Genova 1412 - ivi 1459); fratello di Paolo; eletto nel 1450, aderì quattro anni dopo alla pace di Lodi, pur non cessando di combattere contro gli Aragonesi. Sotto il suo governo, Genova attraversò una grave crisi per la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi; ... Paolo Fregóso Fregóso, Paolo. - Doge di Genova e cardinale (Genova 1430 - Roma 1498). Figlio di Battista I doge nel 1437 (m. 1442), a 26 anni divenne arcivescovo di Genova, per l'intervento del fratello Pietro II. Nel turbinoso succedersi di lotte in Genova tra i fautori degli Sforza e quelli dei Francesi, prese parte ... Adórno, Antoniotto I Adórno, Antoniotto I. - Doge di Genova (Genova 1340 circa - Finale Ligure 1398); sostenuto dai ghibellini del popolo minuto, il 17 giugno 1378 ebbe il dogato, ma dopo poche ore dovette cedere la carica a Niccolò Guarco, e poi esulare. Tornato nel 1383, divenuto doge nel 1384, sostenne Urbano VI e si ...
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Vocabolario
adórno
adorno adórno agg. [part. pass. senza suffisso di adornare]. – Abbellito di ornamenti; adornato, ornato: pareti a. di fiori e di corone; monumenti a. di marmi; Zefiro già, di be’ fioretti a., Avea de’ monti tolta ogni pruina (Poliziano);...
adòrno
adorno adòrno s. m. [comp. del lat. avis «uccello» e del gr. biz. ὄρνεος «uccello di rapina»; cfr. il siciliano lavòrnia]. – Nome calabrese del falco pecchiaiolo (Pernis apivorus).
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