SANTACROCE PUBLICOLA, Prospero
Nacque a Roma il 24 settembre 1513, morì ivi l'8 novembre 1589. Avvocato concistoriale nel 1537, uditore di Rota nel 1542, vescovo di Chissamo il 22 marzo 1548, fu inviato nel maggio nunzio in Germania presso Carlo V in occasione dell'Interim d'Augusta a proposito dei protestanti e del possesso di Piacenza; fu richiamato di là nell'aprile del 1550 da Giulio III, il quale lo inviò nunzio in Francia nel 1552, quando furono ristabilite le relazioni diplomatiche con quel regno, e vi rimase sino al 1554. Era governatore a Bologna e segretario apostolico quando nel 1560 da Pio IV fu inviato nunzio in Spagna; partì da Roma il 14 luglio e il 26 agosto era a Toledo presso Filippo II, e a Lisbona nel marzo del 1561. Passò poi in Francia dove (eccetto una breve comparsa in Curia) rimase sino all'agosto 1566; fu così presente alle prime lotte civili di quel regno, e ne scrisse le vicende nel De civilibus Galliae dissensionibus commentariorum libri III, che vanno dalla morte di Francesco I al 1562 (pubblicati da Martène e Durand nell'Amplissima collectio veterum Scriptorum, V, p. 1427 segg.). Intanto era stato creato cardinale da Pio IV il 12 marzo 1565; da Pio V ebbe in commenda l'arcivescovado di Arles il 17 giugno 1566 e lo tenne sino al 1574; divenne vescovo di Albano il 2 marzo 1589. Fu sepolto a Santa Maria Maggiore. Si hanno di lui Decisiones Rotales e lettere a Federico Nausea e altri. Gli viene attribuito il merito di avere fatto conoscere il tabacco, che da principio fu chiamato "erba Santacroce"; ne avrebbe avuto notizia in Portogallo.
Bibl.: Ciacconius, Vitae Roman. Pontif., ecc., III, p. 950; Forcella, Iscrizioni romane, XI, p. 49, n. 97; L. Pasdtor, Storia dei papi, trad. ital., V-VII, passim.