proteomica
Branca della biologia molecolare che studia il proteoma, con l’obiettivo di identificare lo spettro di proteine espresse in condizioni fisiologiche e di monitorarne l’alterazione in stati differenti o in seguito a trattamenti. Lo scopo è quello di comprendere quali siano i meccanismi alla base dell’insorgenza delle malattie, definirne le alterazioni proteiche e identificare potenziali proteine segnale. Lo spettro di applicazioni della p. è molto ampio e va dallo sviluppo di nuovi biomarkers allo studio della funzione di un gene. Esistono due tipi di p.: la p. strutturale che ha lo scopo di capire e definire come varia l’espressione proteica all’interno di una cellula o tessuto in diverse condizioni (stress cellulare, patologie, danno al DNA); la p. funzionale, volta a definire la funzione biologica di proteine il cui ruolo è ancora sconosciuto.
Il metodo di base è l’elettroforesi bidimensionale, una tecnica che permette di separare le proteine per punto isoelettrico e in base al peso molecolare. Questo metodo consente di confrontare il proteoma dello stesso tessuto o organismo in differenti stati fisiologici o in seguito a trattamenti, identificando proteine differentemente espresse. Queste proteine sono quindi isolate per essere identificate e caratterizzate, anche nelle loro modifiche postraduzionali. Ciò si realizza mediante la tecnica della spettrometria di massa. I dati ottenuti dall’analisi del proteoma, in partic. i dati di spettrometria di massa, sono usualmente inseriti in banche dati, in molti casi pubbliche.