Proteusso
Variante di ‛ Proteo ' (per adattamento del francese Protheüs), che compare in Fiore C 2 I' fo sì fintamente ogne mio fatto / che Proteusso, che già si solea / mutare in tutto ciò ched e' volea, / non seppe unquanche il quarto di baratto / come fo io; ché non tenni ancor patto, / e non è ancor nessun che se n'addea.
Il dio marino della mitologia greca, proverbiale per la sua capacità di metamorfosi, è assunto a rappresentare l'abilità dissimulatrice di Falsembiante, che sa celarsi sotto le forme più varie. L'esempio è preso dal Roman de la Rose (ediz. Langlois, vv. 11179 ss.): " Mais tant est fort la decevance / Que trop est grief l'apercevance; / Car Protheüs, qui se soulait / Muer en tout quanqu' il voulait, / Ne sot onc tant barat ne guile / Con je faz, car onques en vile / N'entrai ou fusse queneüz, / Tant i fusse oïz ne veüz. / Trop sai bien mes abiz changier, / Prendre l'un e l'autre estrangier: / Or sui chavaliers, or sui moines... ".