Uomo di mare (castello di Leinì 1520 circa - Nizza 1590). Con Emanuele Filiberto partecipò alla difesa di Nizza e alle guerre di Carlo V in Germania, Fiandra e Piccardia. Tornato in patria col duca, dopo la pace di Cateau-Cambrésis, creò una piccola marina da guerra con cui cominciò a combattere la pirateria; partecipò durante queste sue imprese a molte azioni degli Spagnoli contro i Turchi e i Barbareschi (Peñón de Vélez, 1564; Malta 1565). Combatté nella battaglia di Lepanto (1571), di cui scrisse una relazione che è tra le più importanti che si conoscano. Promotore di un nuovo ordine marinaro-cavalleresco (nato dalla fusione del vecchio Ordine di San Lazzaro col più recente Ordine Mauriziano), ne fu l'ammiraglio (1573) e quindi il capo dei nobili piemontesi e nizzardi partecipanti alle molte ma vane imprese condotte sulle coste africane contro i Barbareschi. Salito al trono Carlo Emanuele I, ebbe altri numerosi incarichi: tra l'altro guidò l'impresa di Saluzzo.