prudente
Il valore esatto del termine è precisato dallo stesso D.: prudente, cioè savio: e a ciò essere si richiede buona memoria de le vedute cose, buona conoscenza de le presenti e buona provedenza de le future (Cv IV XXVII 5): infatti questo cotale prudente non attende [chi] li domandi Consigliami ', ma proveggendo per lui, sanza richesta colui consiglia (§ 7). P. è dunque colui che sa rendersi subito conto di una situazione e prendere tempestivamente i provvedimenti necessari: tale Ovidio presenta Eaco vecchio... quando, avendo… quasi tutto lo popolo perduto, esso saviamente [si ricordi il savio del § 5] ricorse a Dio e a lui dimandò lo ristoro de la morta gente (§ 17; cfr. Met. VII 614 ss.).
Questi luoghi sono a commento di Le dolci rime 133 [l'anima] è ne la sua senetta / prudente e giusta; cfr. ancora XXVII 2, e v. PRUDENZA.