PRUSIA I (Προυσίας, Prusias) re di Bitinia
Figlio di Ziaela, succedutogli giovanissimo sul trono circa il 230 a. C. A parte una sua vittoria sui Galati nel 216, fece dapprima una politica strettamente legata a quella di Rodi, perché rivolta al medesimo scopo di assicurarsi la libertà degli Stretti controllati da Bisanzio. Donde appunto una guerra contro Bisanzio in alleanza con Rodi intorno al 220, che finì col costringere Bisanzio a rinunziare ai balzelli sulle navi attraversanti gli Stretti. Non era che il primo passo di una politica di espansione in Asia Minore, soprattutto nella direzione del Mar Nero e del Mar di Marmara, nella quale, contro il rivale regno di Pergamo, P. trovò appoggio in Filippo V di Macedonia, di cui sposò la sorella Apame. Fu quindi coinvolto nella prima guerra macedonica con Roma e fu incluso nella pace di Fenice del 205. Intorno al 202 Filippo lo aiutava nell'espansione verso la Propontide (Mar di Marmara). In seguito alle conquiste, P. dava a Cio il nome di Prusia (o Prusa) al Mare e forse a Mirleo il nome di Apamea. Si teneva lontano dalla seconda guerra macedonica e si curava invece di estendere indisturbato le sue conquiste nella Frigia e nella Misia, mentre tentava invano di prendere per assedio (dove rimaneva ferito) Eraclea sul Mar Nero. Nella guerra tra Antioco III di Siria e i Romani rimaneva ancora, con uguale abilità, neutrale, perché i Romani gli garantivano l'integrità del suo territorio. Dopo la pace di Apamea (188) risorgeva però l'ostilità col regno di Pergamo di tanto più forte di quanto ora Pergamo si era accresciuta e fatta pericolosa. Speculava sul contrasto Annibale, rifugiatosi alla corte di Bitinia e divenuto consigliere apprezzato del re, che ne ebbe tra l'altro il suggerimento di fondare presso l'Olimpo Misio un'altra Prusa (l'odierna Brussa). Nonostante una vittoria per mare di Annibale su Eumene di Pergamo, P. veniva sconfitto al monte Lipedro, in Bitinia. Intervenivano mediatori i Romani, che, dopo aver chiesto Annibale (sottrattosi col suicidio), tornavano a garantire la pressoché totale integrità territoriale della Bitinia (salvo alcune zone della Frigia minore) e stringevano alleanza con P. Questi moriva poco dopo, circa il 181 a. C.
Bibl.: E. Meyer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 516 segg.; G. De Sanctis, Storia dei Romani, IV, Torino 1923, p. 253 segg.