PSAMMOMA (dal gr. ψάμμος "sabbia")
Questo termine della patologia indica particolari tumori. La denominazione di psammoma risale a R. Virchow, poiché frequentissimamente si rileva in questi tumori presenza microscopica di particolari sferule calcaree, simili a sabbia, che ne rappresentano l'elemento caratteristico. Lo psammoma oggi non si considera più come un'entità oncologica a sé, ma piuttosto come un aspetto assunto da una vasta classe di blastomi, che si è stabilito di chiamare col nome di meningiomi. Lo psammoma potrebbe esser quindi più modernamente definito con il nome di meningioma psammomatoso. Tutti questi tumori, che possono assumere notevole volume, hanno origine, secondo le moderne vedute (C. Oberling, H. Cushing, P. Franceschini), dalle molli meningi e non dalla dura. Si estendono verso la massa cerebrale, dalla quale però sono ben delimitati e quindi sono facilmente enucleabili; in certi casi la crescita può avvenire verso il tavolato osseo cranico, che viene usurato, realizzando allora il cosiddetto "fungo della dura madre", secondo la vecchia nomenclatura.
Questi tumori hanno caratteri di benignità nel senso anatomico, ma generalmente dànno origine a sintomi di compressione nella parte del cervello che corrisponde al loro sviluppo. Quando vengono diagnosticati precocemente sono suscettibili di trattamento chirurgico, diretto alla loro enucleazione.
La loro struttura istologica è molto variabile; solo tratto caratteristico è la presenza di concrezioni calcaree di differente volume e forma, generalmente sferiche. Gli elementi che li costituiscono sono generalmente allungati e con tendenza a disporsi a fasci o concentricamente come le lamelle del bulbo di una cipolla; anche le disposizioni perivasali sono frequenti. Sono stati considerati ora come fibromi, ora come endoteliomi e periteliomi e perfino come epiteliomi; oggi si tende invece a definirli piuttosto come proliferazioni di natura gliale, simili, se non identificabili, con i neurinomi o schwannomi.