PSEUDOLEUCEMIA
. Emopatia, la quale non differisce dalla leucemia altro che per la mancanza delle manifestazioni a carico del sangue periferico, identica per il resto nelle sue alterazioni anatomopatologiche e nella sua impronta clinica alla leucemia. Perciò la leucemia e la pseudoleucemia non sarebbero altro che lo stesso processo morboso che diversifica solo nelle rispettive sindromi ematiche, leucemiche o aleucemiche, cioè con aumento e modificazione qualitativa dei leucociti nella leucemia, senza aumento e modificazioni leucocitarie ndla pseudoleucemia. Con assai maggiore facilità essendo diagnosticabili le forme leucemiche, perché contraddistinte da un carattere ematologico più o meno evidente, le forme pseudoleucemiche, caratterizzate dalla mancanza di una speciale sindrome ematica, più difficilmente poterono conservare un'individualità nosologica propria e ben definita e perciò sotto il nome di pseudoleucemia si confondevano un tempo una serie di sindromi in apparenza simili, sostanzialmente le più eterogenee. Ma, con il progredire degli studî, questo gruppo di processi, aventi per comune caratteristica il carattere aleucemico del sangue circolante, andarono differenziandosi in forme morbose identiche con la leucemia vera per il solo aspetto macroscopico delle alterazioni, assai diverse invece per la loro essenza, perché riconosciuta di carattere o neoplastico o iperplastico o infiammatorio. Perciò la parola pseudoleucemia oggi deve essere riservata solo alla cosiddetta leucemia dei tessuti con aleucemia ematica. La pseudoleucemia pertanto, distinguibile, come la leucemia, in una forma mieloide e in una forma linfatica, è una malattia sistematica, in quanto colpisce il sistema ematopoietico linfatico o mieloide, parenchimale, iperplastica dei tessuti ematopoietici, i quali, per opera delle loro cellule staminali, differenziate in funzione ematogena (emocitoblasti) e delle cellule a tipo embrionale, connettivale, indifferenziate (emoistioblasti), generano tumultuosamente un'enorme quantità di cellule leucocitarie della serie granulocitica, se si tratta di una forma mieloide, della serie linfocitica, se si tratta della forma linfatica, così da ingrossare fortemente gli organi ematopoietici e da provocare anche in altri organi e tessuti extraematogeni nodi leucemici originatisi in sito dalle cellule embrionali polivalenti emoistioblastiche. La caratteristica delle forme pseudoleucemiche e, come si disse, la mancanza dello stato leucemico corrispondente del sangue circolante. Però più accurate ricerche, mediante metodi di arricchimento del sangue, hanno dimostrato che in molti casi il cosiddetto stato pseudoleucemico non è che uno stato leucemico larvato o attenuato.
La pseudoleucemia mieloide, detta anche mielosi aleucemica, è una forma molto rara, caratterizzata dalla negatività del reperto ematico, che è normale quantitativamente e qualitativamente, nonostante esista una iperplasia sistemica generalizzata del tessuto mieloide, come risulta dall'esame anatomopatologico: una vera mielosi iperplastica sistemizzata quindi, ma senza manifestazioni ematiche. I leucociti, difatti, risultano in numero normale o assai leggermente aumentato (qualche volta diminuito) e qualitativamente sono tutti polimorfonucleati maturi; talvolta solo transitoriamente possono comparire dei mielociti.
Clinicamente domina il tumore di milza, che è considerevole e si accompagna agli stessi disturbi della mielosi leucemica, per quanto più lievi e di più lunga durata: peso, tensione e dolori all'ipocondrio sinistro, astenia, lievi disturbi dispeptici e nervosi, pallore e dimagrimento lentamente progressivi fino alle gravi manifestazioni terminali anemiche e cachettiche. Lo stato aleucemico del sangue può durare per tutto il decorso della malattia o anche soltanto per un lungo periodo di tempo, determinandosi in questo caso il passaggio dalla varietà aleucemica alla varietà leucemica della mielosi.
La pseudoleucemia linfatica o linfoadenosi aleucemica è meno rara della mielosi aleucemica; più lenta e più benigna della forma leucemica, essa presenta in genere lo stesso quadro clinico di quest'ultima, per quanto con maggiore frequenza si manifesti come forma ghiandolare circoscritta e sia più spesso caratterizzata da estese manifestazioni cutanee. La differenza principale è dovuta al numero dei leucociti, che è normale o quasi, con cifre di 5000 a 10.000 elementi e in genere con linfocitosi relativa o anche assoluta (dal 40 al 90% di linfociti), non mancando i casi di cosiddetta linfomatosi alinfemica (con percentuale normale di linfociti) o per lo meno fasi alinfemiche che precedono quelle linfemiche. Talvolta si osservano linfociti immaturi.
La cura delle forme pseudoleucemiche mieloidi e linfatiche non differisce da quelle delle rispettive forme leucemiche.