guerra, psichiatria di
Branca della psichiatria che si occupa dello studio e della terapia dei disturbi mentali provocati da condizioni di guerra nei militari e nei civili. I disturbi più frequentemente riscontrati dalla psichiatria di g. sono senz’altro lo stress da combattimento (sia in soldati che nei civili); l’utilizzo di sostanze psicotrope da parte dei militari in servizio, come forma di autoterapia contro lo stress; e, infine, i disturbi dell’adattamento (con sintomi ansiosi, depressivi o misti) nel personale militare appena reclutato o inviato al fronte. Queste condizioni cliniche, quando non diagnosticate o trattate, possono sfociare in crisi psicotiche acute o portare, nei casi più estremi, al suicidio. Un ulteriore interesse della psichiatria di g. consiste nelle procedure di selezione psicologica degli ufficiali e del personale addetto a mansioni speciali come lo spionaggio, le truppe d’assalto, la guerra psicologica, ecc. Il ruolo dello psichiatra in un contesto militare o bellico differisce significativamente rispetto a quello normalmente assunto dal medico in un contesto clinico: infatti, non solo lo psichiatra militare deve occuparsi della valutazione clinica delle condizioni di salute psichica del soggetto esaminato (reclute, militari di carriera affetti da disturbi mentali vari, soldati reduci dalla prima linea, ecc.), ma deve prevedere l’impatto che l’istituzione militare o le condizioni di battaglia potranno avere nei confronti dell’esaminato, e anche il tipo di interazione e di apporto che egli potrà fornire all’istituzione.