PSICOANALISI (XXVIII, p. 455)
Nella teoria e nella pratica della psicoanalisi freudiana si sono manifestate principalmente, dopo il 1935, tre diverse tendenze.
a) Quella della cosiddetta scuola inglese, facente capo a Melanie Klein e ad Ernest Jones. Secondo questo indirizzo, che si richiama a Karl Abraham, la massima importanza viene assegnata alla indagine dei "precedenti psicogeni" di una qualsiasi formazione psichica: questi studiosi hanno infatti elaborato una complessa teoria dei primissimi anni di vita dal punto di vista dell'evoluzione psico-istintuale, ponendo specialmente in rilievo i meccanismi dell'introiezione (v. in questa App.) e della proiezione di oggetti "buoni" o "cattivi", e sostenendo che ogni bambino passa, nel primo anno di vita, per fasi psicotiche dalle quali si evolvono, reattivamente, fasi neurotiche più o meno appariscenti e transitorie. M. Klein ha ulteriormente sviluppato la sua tecnica di analisi infantile e sui reperti di tali analisi sono specialmente fondate le anzidette formulazioni teoretiche.
b) Un altro indirizzo è rappresentato invece da un gruppo di psicoanalisti americani, tra cui Karen Horney e, in certo modo, anche Franz Alexander con i suoi immediati collaboratori. Troppa importanza, secondo tale corrente, è stata data all'inconscio e alla infanzia: l'accento viene fatto cadere qui maggiormente sulla vita attuale degli analizzandi, sulle loro manchevolezze, rivalità, esigenze quotidiane. È evidente l'influsso indiretto dell'analisi individuale di A. Adler. Molta cura pone la scuola americana nell'abbreviamento degli interventi analitici; e il continuo discostarsi dalla tecnica originale freudiana è denominato da essa psicoterapia flessibile. Sempre nell'intento di rendere l'analisi pratica più breve e dinamica, negli ultimi anni si sono perfezionate negli S. U. le tecniche dell'analisi di gruppo, dell'ipnoanalisi, della narcoanalisi e della narcosintesi ed ha avuto altresì notevole sviluppo la cosiddetta medicina psicosomatica.
c) Più specificamente freudiana appare la terza corrente, di cui sono esponenti Anna Freud, Paul Federn ed altri. Questi psicoanalisti hanno rivolto la loro particolare attenzione alla "psicologia dell'Io", ma si distinguono dai precedenti perché danno importanza assai maggiore al "mondo interiore" (istintuale) e agli svariati processi e "meccanismi di difesa" che appartengono non già all'Es, ma alla parte inconscia dell'Io stesso.
Tra i singoli contributi di maggior rilievo, menzioniamo ancora:
1) la teoria dei "confini dell'Io", elaborata da P. Federn;
2) l'analisi del "carattere" e delle "resistenze di carattere", particolarmente studiata e promossa da W. Reich, del quale sono altresì da rilevare numerosi studî sui rapporti fra marxismo e psicoanalisi;
3) il perfezionamento della tecnica analitica, al quale hanno concorso in modo singolare O. Fenichel, S. Lorand, E. Glover e altri. Le esigenze "estremistiche" di Th. Reik (analisi intuitiva, fattore "sorpresa") e di W. Reich (analisi sistematica, "pianificata") si vanno componendo in una prassi analitica che si riconnette, con più vasta esperienza e con maggiore elasticità, ai classici principî freudiani;
4) le applicazioni terapeutiche della psicoanalisi a forme nosologiche prima ritenute non di sua pertinenza: asma, ulcera gastroduodenale (F. Alexander) e, nel campo più propriamente neuropsichiatrico, le sindromi maniaco-depressive.
Dal lato organizzativo, il movimento psicoanalitico è in ripresa ovunque, dopo la pausa della seconda Guerra mondiale. La Società psicoanalitica italiana è stata ricostituita dopo il primo congresso italiano di psicoanalisi (Roma, ottobre 1946) e fa parte dell'Associazione psicoanalitica internazionale.
Bibl.: A. Freud, Das Ich und die Abwehrmechanismen, Vienna 1936; R. Dalbiez, La méthode psychanalytique et la doctrine freudienne, 2 voll., Parigi 1936; P. Schilder, Psychotherapy, New York 1938; P. Federn e H. Meng, Das psychoanalytische Volksbuch, 3ª ed., Basilea 1939; O. Fenichel, Problems of psychoanalytic technique, New York 1941; K. Horney, New ways in psychoanalysis, ivi 1942; H. Deutsch, The psychology of women, 2 voll., ivi 1944-45; O. Fenichel, The psycho-analytic theory of neuroses, ivi 1945; J. Flescher, Psicoanalisi della vita istintiva, Roma 1945; S. Lorand, Technique of psychoanalytic therapy, New York 1946; J. W. Klapman, Group psychotherapy, ivi 1946; F. Alexander, Th. M. French e altri, Psycho-analytic therapy, ivi 1946; The Yearbook of psychoanalysis, I, New York 1945, II, Londra 1946, III, ivi 1948; The psychoanalytic study of the child, I, Londra 1945, II, ivi 1946; S. Lorand e altri, Psychoanalysis today, 2ª ed., New York 1946; A. Freud, The psycho-analytical treatment of children, Londra 1946; E. Glover, Psychoanalysis, 2ª ed., ivi 1948.