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psicolinguistica

Dizionario di Medicina (2010)
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psicolinguistica


Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano, con particolare attenzione alle relazioni tra significato e comunicazione, all’apprendimento delle lingue, alla connessione tra linguaggio e cervello, nonché all’origine neurologica delle disfunzioni linguistiche (➔ linguaggio). Negli anni Cinquanta del 20° sec. in p. prevalse un’impostazione positivistica (rifiuto di postulare entità inosservabili, come la mente o le rappresentazioni, ma solo osservazione di stimoli e di risposte) e associazionistica (spiegare il comportamento linguistico come apprendimento di associazioni tra parole e tra parole e cose), in conformità con il behaviorismo (➔). Nel 1957 il linguista statunitense Noam Chomsky diede l’avvio alla linguistica generativo-trasformazionale, che doveva rivoluzionare la ricerca non solo in linguistica, ma anche in p. e avere effetti su tutta la psicologia e sulle altre scienze dell’uomo. Gli assunti fondamentali di questa teoria erano tre: che il linguaggio è una competenza, cioè un insieme di regole e meccanismi nella mente di chi parla e capisce; che vi sono principi linguistici universali, comuni a tutte le lingue e presumibilmente radicati nel patrimonio genetico della nostra specie; che compito della linguistica è costruire modelli formali in grado di descrivere quelle regole, quei meccanismi e questi principi universali e così giungere a livelli sempre più profondi di spiegazione della capacità linguistica. Sulla base di questi assunti generali, Chomsky e altri linguisti elaborarono modelli della competenza linguistica che concepivano la sintassi come il meccanismo fondamentale del linguaggio (a scapito della semantica), e che attribuivano a ogni frase due strutture sintattiche: una superficiale (più direttamente osservabile) e una profonda, più astratta, legate tra loro da regole di trasformazione. Nei decenni successivi la p. è rimasta in stretto collegamento con la linguistica chomskiana, ma due tendenze opposte hanno continuato a dividere gli studiosi del linguaggio: a una prima tendenza, sostenuta da Chomsky, dell’autonomia del linguaggio dalla cognizione, si è contrapposta una seconda tendenza, quella del minimalismo linguistico; secondo tale tendenza non vi è modulo mentale separato per il linguaggio e non vi è una base innata specifica per le strutture linguistiche, ma il linguaggio emerge utilizzando varie capacità cognitive di per sé non linguistiche.

la mente psicolinguistica fig vol1 009870 001.jpg

Vedi anche
linguistica Scienza del linguaggio. Secondo F. de Saussure i compiti primari della l. sono: a) descrivere il maggior numero possibile di lingue storico-naturali e famiglie di lingue sia nella loro funzionalità in un dato momento, sia nel loro divenire attraverso il tempo; sia da un punto di vista interno sia da ... psicologia Scienza che studia i processi psichici, coscienti e inconsci, cognitivi (percezione, attenzione, memoria, linguaggio, pensiero ecc.) e dinamici (emozioni, motivazioni, personalità ecc.). Il termine sembra sia stato usato per la prima volta dall’umanista dalmata M. Marulo nell’opera Psychologia de ratione ... sociolinguistica Settore della linguistica che studia i fenomeni linguistici in specifico rapporto con le diverse situazioni sociali. F. de Saussure fu il primo ad attribuire un posto centrale al carattere sociale del linguaggio e ne fece dipendere principi come quello di segno o di sistema (struttura), fondamentali ... cognitivismo Indirizzo psicologico che si occupa dei processi cognitivi mediante i quali un organismo acquisisce informazioni dall'ambiente, le elabora ed esercita su di esse un controllo. Secondo il cognitivismo, essendo la conoscenza sempre mediata, è fondamentale il concetto di esperienza: infatti, da un lato ...
Tag
  • POSITIVISTICA
  • APPRENDIMENTO
  • BEHAVIORISMO
  • NOAM CHOMSKY
  • MINIMALISMO
Altri risultati per psicolinguistica
  • psicolinguistica
    Enciclopedia on line
    Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano. La storia della p. riflette l’evoluzione dello studio della mente e del comportamento. Negli anni 1950 prevalse un’impostazione positivistica e associazionistica, in ...
  • PSICOLINGUISTICA
    Enciclopedia Italiana - V Appendice (1994)
    Domenico Parisi (App. IV, III, p. 100) La p. è nata negli anni Cinquanta, come frutto della collaborazione tra psicologi interessati al linguaggio e linguisti, e ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo della psicologia nella seconda metà del secolo e nell'emergere della scienza cognitiva. ...
  • PSICOLINGUISTICA
    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1981)
    Paolo Legrenzi Si è incominciato a usare il termine "psicolinguistica" negli anni Cinquanta per indicare le ricerche sul comportamento linguistico condotte sulla base dei concetti e delle analisi dei linguisti. Il superamento della tradizionale area denominata "psicologia del linguaggio" è avvenuto, ...
Vocabolario
psicolinguìstica
psicolinguistica psicolinguìstica s. f. [comp. di psico- e linguistica]. – Ramo della linguistica e della psicologia che studia i fenomeni del linguaggio in rapporto ai processi psicologici che li determinano, con particolare attenzione...
psicolinguìstico
psicolinguistico psicolinguìstico agg. [der. di psicolinguistica] (pl. m. -ci). – Relativo alla psicolinguistica: indagine psicolinguistica.
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