PSORIASI (gr. ψωρίασις da ψώρα "scabbia"; ted. Schuppenflechte)
Malattia della pelle a decorso cronico, che può manifestarsi a tutte le età e che è caratterizzata dall'eruzione di elementi secchi, squamosi, puntiformi all'inizio, poi allargantisi centrifugamente, così da dar luogo anche a chiazze molto vaste circolari e, per confluenza di chiazze vicine, a chiazze policicliche e a contorno geografico. La lesione psoriasica è ricoperta in tutta la sua estensione da una desquamazione stratificata, biancastra o grigio-sporca in superficie, bianco argentea a lamine micacee in profondità. Togliendo le squame con grattamento metodico si mette allo scoperto una superficie arrossata sulla quale compaiono facilmente emorragie puntiformi (segno di Auspitz). Le chiazze hanno d'abitudine disposizione simmetrica e si localizzano elettivamente alle superficie estensorie, specialmente ai gomiti, alle ginocchia, al margine dei capelli, alla regione sacrale: ma possono diffondersi a gran parte dei tegumenti e in qualche caso prediligere le superficie flessorie (ps. a sede invertita). Se si esercitano traumi sulla cute si possono provocare in posto lesioni psoriasiche (segno di Köbner). Le singole chiazze possono esaurirsi spontaneamente o persistere per anni. Hanno a ogni modo tendenza facile a recidivare. Scomparendo non lasciano tracce all'infuori d'una transitoria alterazione di pigmentazione. La psoriasi decorre di solito senza sintomi soggettivi; talora, specie nei casi a sede invertita e in soggetti nevrotici, in alcoolisti, ecc. si può avere prurito molesto. L'organismo non mostra risentimento dannoso. L'eziologia della psoriasi è ignota. La dermatosi ha, con frequenza varia (5-30%) secondo i varî autori, carattere familiare. Prognosi buona: solo eccezionalmente passa in una forma più grave (eritrodermia esfogliativa secondaria) o si associa a forme gravi di artrite, che possono assumere il tipo dell'artrite deformante. Cure generali: arsenico, iodio, preparati di bismuto, di oro, mercuriali, ecc.; iniezioni di estratti di squame e di vaccini. Cure locali: pomate con sostanze riducenti e specie catrami, acido pirogallico, crisarobina; raggi X ed elioterapia.