PTAÉ
É Divinità di Memfi, probabilmente divenuta importante o nata con la fondazione della monarchia unificata in Egitto (I dinastia). È dio creatore e patrono degli artisti.
Il dio è normalmente rappresentato stante, con testa calva, avvolto in un abito assai aderente, che ne lascia libere solo le mani che tengono uno scettro. La barba forse manca nelle più antiche rappresentazioni. In seguito essa appare sempre, ma assai tipicamente non ha la punta in avanti, come di norma nelle divinità barbate egiziane, ma è diritta come quella dei faraoni. Fino al Nuovo Regno il dio è sempre rappresentato in una cappella; da allora si usa invece raffigurarlo senza. In Bassa Epoca sono frequenti le rappresentazioni del dio nella forma che Erodoto (iii, 37) dice quella dei Pateci, e cioé di nano ignudo con gambe storte e ventre gonfio. Come dio regio, P. è adorato in molte località dell'Egitto e possiede varî santuarî. A Memfi, soprattutto, e a Karnak, dove gli fu elevato un tempio della XVIII dinastia, e a Tanis nella XIX dinastia.
Bibl.: Sandman Holmberg, The God Ptah, Lund 1946.