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PTEROTRACHEIDI

di Carlo Piersanti - Enciclopedia Italiana (1935)
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PTEROTRACHEIDI (dal gr. πτερόν "ala, piuma", τραχεῖα "trachea")

Carlo Piersanti

Famiglia di Molluschi Eteropodi (v.) che prende il nome dal genere Pterotrachea (così denominato dal Forskal perché scambiò le fibre muscolari delle pinne per trachee). Le Pterotrachee hanno corpo allungato, fusiforme, traslucido, provvisto di un sacco viscerale ridottissimo. Gli adulti sono privi di conchiglia, le larve invece presentano una conchiglia spirale con opercolo. La testa è lunga, sottile, proboscidiforme, con bocca munita di labbro circolare. Il piede, in forma di pinna ventrale, è munito di piccola ventosa solo nei maschi. La regione caudale, in forma di pinna, porta di solito un'appendice filamentosa.

Hanno una vita assai tenace e possono resistere molte ore fuori dell'acqua del mare, dove spesso sono abbandonate in seguito a burrasche; si trovano in grande abbondanza nei mari temperati e caldi, dove usano nuotare nelle zone superficiali. Nello stretto di Messina e in altre coste della Sicilia vengono raccolte dai pescatori come esca.

Le specie più note del Mediterraneo sono: Pt. hippocampus Phil. (lunghezza 120 mm.) e Pt. mutica Les. (lunghezza 90 mm.).

Le forme più affini al gen. Pterotrachea appartengono al gen. Firoloida Les., rappresentato nel Mediterraneo da F. Desmarestii Les. (lungh. 11-15 mm.).

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