pubertà
Il periodo della vita umana in cui il corpo di un bambino si trasforma in corpo di adulto, e acquista la capacità riproduttiva. Dopo un intervallo di quiescenza infantile (pausa giovanile) l’ipotalamo incrementa la sua attività di generatore di impulsi nel periodo peripuberale e determina, tramite l’ormone rilasciante l’LH (LHRH), l’aumento di secrezione delle gonadotropine ipofisarie (LH ed FSH) che comporta, a sua volta, l’incremento a livello gonadico della produzione di steroidi sessuali (principalmente estrogeni e progesterone nella femmina e testosterone nel maschio), con graduale acquisizione dei caratteri sessuali secondari, della fertilità ed accelerazione della crescita. Si osserva inoltre un aumento della secrezione di ormoni surrenalici (prevalentemente ad azione androgenica).
Gli stadi puberali, definiti da Tanner, esprimono il grado di maturazione genitale del soggetto e vanno (secondo una suddivisione introdotta nel 1962) dal grado 1, che corrisponde a un fenotipo prepubere, al grado 5, raggiunto al termine della maturazione genitale. Al fine di stabilire lo stadio puberale, si considerano nel maschio il volume testicolare, la morfologia e le dimensioni del pene, la pigmentazione e lo sviluppo dello scroto, lo spessore e la distribuzione dei peli pubici. Nella femmina si valutano la morfologia e le dimensioni delle mammelle, la morfologia e le dimensioni dei genitali esterni (grandi e piccole labbra, clitoride), lo spessore e la distribuzione dei peli pubici.
L’età esatta in cui un individuo entra in pubertà dipende da un certo numero di agenti differenti (genere, stato nutrizionale, fattori genetici, funzionamento di ghiandole endocrine). L’inizio fisiologico dello sviluppo puberale nelle femmine si osserva fra gli 8,5 ed i 12,5 anni di età (media 10,5 anni). Generalmente il primo segno osservabile è la formazione del bottone mammario (telarca), seguito dalla comparsa dei peli pubici (pubarca). Nell’arco di circa 2 anni si osserva un incremento della velocità di crescita (scatto puberale) e infine la comparsa della prima mestruazione (menarca). Nel maschio, l’esordio puberale coincide con un’età compresa tra i 9,5 ed i 13,5 anni (media 11,5 anni) e coincide con l’incremento volumetrico testicolare (4 ml), cui fa seguito entro pochi mesi la comparsa dei peli pubici, dopo 12÷18 mesi l’incremento delle dimensioni del pene e tardivamente la comparsa di pilifero ascellare. La prima eiaculazione cosciente compare generalmente intorno ai 13,5 anni, mentre il cambio del tono della voce coincide con lo scatto staturale. A pubertà completata il volume testicolare, valutabile tramite ultrasonografia, dovrebbe essere superiore a 12 ml. L’incremento volumetrico dei testicoli corrisponde alla progressiva attivazione, a livello dei tubuli seminiferi, della produzione di spermatozoi (spermatogenesi), processo che si riscontra istologicamente a partire dagli 11÷15 anni. Lo spermiogramma effettuato a sviluppo puberale ultimato (17÷20 anni di età) permette di valutare la fertilità maschile.