QUIRINIO, Publio Sulpicio (P. Sulpicius Quirinius)
Eminente personaggio romano del tempo di Augusto e di Tiberio. Nato da umile famiglia, presso Lanuvio, riuscì a conquistare un'altissima posizione sociale mediante i suoi meriti. Data la documentazione scarsissima, possiamo ricostruire la sua vita solo parzialmente. Combatté felicemente i Marmaridi e i Garamanti, in epoca imprecisata, come proconsole di Creta e di Cirene. Fu console ordinario nel 12 a. C. Posteriormente, rivestendo una carica che riesce difficile determinare con assoluta certezza, domò gli Homanades meritando gli ornamenti trionfali. Augusto gli andò poi, al posto di M. Lollio, il compito di consigliere di Gaio Cesare, inviato in Oriente; la missione, che fallì allo scopo desiderato, cessò con la fine della campagna armena. Subito dopo (non oltre il 3 d. C.) Q., che in precedenza verosimilmente era stato unito in matrimonio con una donna dei Claudî Pulchri, sposò la nobilissima Emilia Lepida, da cui divorziò, pare a breve distanza. Nel 6 d. C. Augusto lo nominò legato di Siria con l'incarico di organizzare la Giudea, di recente annessa all'impero; Q. vi eseguì un censimento che incontrò aspra opposizione, risoltasi in una rivolta. Il governo della Siria, che tenne per un tempo a noi sconosciuto, fu l'ultimo ufficio pubblico rivestito da Q. Nel processo intentato nel 20 d. C. a Emilia Lepida si attirò le antipatie del pubblico per il contegno tenuto verso l'ex-moglie. Morì nel 21 d. C. e fu onorato, a richiesta di Tiberio, di un funerale a spese dello stato.
Bibl.: Groag, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV A (1931), coll. 822-843 (con la bibl. precedente). Cfr. L. R. Taylor, Quirinius and the Census of Iudaea, in American Journal of Philology, LIV (1933), pp. 120-133; T. R. S. Broughton, Some notes on the war with the Homonadeis, ibid., pagine 134-144; R. Syme, Galatia and Pamphylia under Augustus, in Klio, XXVII (1934), p. 131 segg.; J. G. C. Anderson, in Cambr. Anc. History, X (1934), pagine 270-272, 877-878.