VALERIO Levino, Publio (P. Valerius C. f. P. n. Laevinus)
Console nel 280 a. C., fu il primo generale romano, che affrontò Pirro, re dell'Epiro, allora sbarcato in Italia. V. comandava due sole legioni, i cui effettivi si aggiravano, pare, sui 20.000 uomini. Con essi V. marciò contro Pirro, che aveva concentrato le sue forze presso Taranto, e lo incontrò sulle sponde d'un fiumiciattolo, del Siris. Prima della battaglia Pirro offrì un accordo, che Levino rifiutò sdegnosamente; la mischia durò a lungo, e Pirro, che per numero era leggermente inferiore, ebbe la meglio soprattutto per il sapiente impiego della cavalleria e degli elefanti: di fronte ai 7000 dei Romani, ebbe 4000 morti (battaglia di Eraclea). V. riorganizzò l'esercito in Campania, impedendo a Pirro di prendere Capua e Napoli; e poi gli si mise alle calcagna, molestandolo, mentre egli cercava di congiungersi agli Etruschi e marciò fin presso a Roma.
Bibl.: Fr. Münzer, De gente Valeria, dissert., Berlino 1891, p. 44; G. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, p. 392.