PUCE
Nome etrusco corrispondente, se la lettura è giusta (talvolta è stato letto come luce o puci), al greco Phokos.
Esso sembra designare su una bellissima gemma incisa, del V-IV sec. a. C., ora in possesso del British Museum (ex Collezione Fanelli di Sarteano, ma provenienza incerta), la figura di un giovane nudo, dalla cui fronte sembrano cadere gocce di sangue, curvo in avanti su un disco, poggiato a terra ai suoi piedi. La figura può essere interpretata come Phokos, figlio di Eaco, che fu ucciso, colpito appunto da un disco.
Bibl.: E. Brunn, in Bull. Inst., 1860, p. 235; C. Pauli, in Roscher, III, 2, 1902-7, c. 3272, s. v. Puci; A. H. Smith, Cat. of Engraved Gems in the Br. Mus., Londra 1888, n. 498; F. H. Marshall, Catalogue of Finger Rings in the British Museum, Londra 1907, n. 306, tav. IX; A. Furtwängler, Gemmen, II, p. 99, tav. XX, n. 31; R. Enking, in Pauly-Wissowa, XXIII, 2, 1959, c. 1937 s., s. v.
(S. De Marinis)