PUELCHE
Voce di lingua araucana, che significa letteralmente "uomini del Levante", con la quale gli Araucani del Chile indicavano, in maniera indistinta, tutti i popoli posti a oriente della Cordigliera, nel territorio che è oggi argentino, e, più precisamente, nella regione conosciuta col nome di Pampa. Il termine araucano, di natura geografica alquanto vaga, non poteva essere impiegato nel senso originale dall'etnografo, perché nella Pampa abitarono: 1. i Puelche nel senso stretto di T. Falkner, della cui lingua è caratteristica la voce het per "uomo, gente"; 2. i Pampa, o Tehuelche settentrionali, con la voce künnü e 3. gli Araucani o Mapuche con la voce che.
Quasi tutto ciò che sappiamo intorno ai Puelche lo dobbiamo al missionario inglese T. Falkner e a qualche viaggiatore del secolo XVIII; nel XIX difettiamo di notizie, essendosi i Puelche già estinti come unità etnica, dispersi fra le orde di altra origine che batterono la pampa e furono il terrore della nascente popolazione argentina. Di recente R. Lehmann-Nitsche ha posto in chiaro la loro situazione, formando con i Puelche il gruppo linguistico Het, suddiviso nei sottogruppi Taluhet al nord, Divihet ad occidente e Chechehet al sud. Quest'ultimo occupava la parte meridionale della provincia di Buenos Aires, mentre il luogo dell'odierna capitale era circondato da un semicerchio di Querrandi, popolo di cui non conosciamo la lingua (v. patagonia).
Etnograficamente una descrizione dei Puelche è oltremodo difficile, per l'intensa acculturazione avvenuta dopo il contatto coi Patagoni e Pampas verso il sud e degli Araucani in tutta la pianura, prima che i viaggiatori li descrivessero. Sappiamo che furono di statura non bassa, piuttosto muscolosi, che menarono, al pari di tutti gli altri popoli della Pampa, una vita di intenso nomadismo, specie dopo l'adozione del cavallo, che permise gli spostamenti rapidi e la speciale guerriglia di rapina. Possedettero un'industria ceramica grossolana, con ornati sommarî a linee spezzate, impresse nell'argilla, e la loro arma fu quella specifica di tutti i pampeani, ossia le palle da getto (bolas); usarono anche l'arco e le frecce, ed appresero l'uso della lancia, lunga e solida canna di coligüe con punta ferrata, durante la lunga lotta contro il colonizzatore. Abitavano in tende di cuoio, aggruppate in tolderías e il loro vestito era rudimentale. Organizzati in piccole orde, accorrevano al grido di guerra del cacique principale o dei confederati Araucani. Quasi esclusivamente carnivori, furono agili cacciatori di cerbiatti, struzzi e roditori e si convertirono anche all'ippofagia. Hanno lasciato delle rozze pitture rupestri lineari e angolose anche quando rappresentano facce umane, nelle caverne della Sierra de Buenos Aires.
Bibl.: T. Falkner, A Description of Patagonia and the adjoining parts of South America, Hereford 1774; G. Ch. Musters, At home with the Patagonians, Londra 1871; A. D'Orbigny, Voyage dans l'Amérique méridionale, Parigi 1839-1843; R. Lehmann-Nitsche, El grupo lingüístico Het de la Pampa argentina, in Revista del Museo del La Plata, XXVII (1922).