puerizia
D. indica con p. l'età della seconda infanzia, durante la quale, per comando di Amore, molte volte egli andò cercando Beatrice, apparsagli quando aveva nove anni (Vn II 8; cfr. anche XII 7, e Pg XXX 42 l'alta virtù che già m'avea trafitto / prima ch'io fuor di püerizia fosse).
Con valore più estensivo in Cv IV XXIII 10 (non è credibile che Cristo non volesse dimorare in questa nostra vita al sommo, poi che stato c'era nel basso stato de la puerizia); con riferimento all'inizio della vita in Pd XVI 24, dove D. chiede a Cacciaguida quai fuor li anni / che si segnaro in vostra püerizia, " in che anni nasceste e foste bambino " (Scartazzini-Vandelli). Il termine è usato anche in rapporto alla vita di una città (la puerizia di Roma, di cui i re furono quasi baiuli e tutori, Cv IV V 11).
Alla p. d'etate si contrappone quella d'animo (I IV 2), propria di coloro che vivono secondo senso e non secondo ragione, a guisa di pargoli (§ 3: cfr. Tomm. Comm. Eth. I lect. III " iuvenis aetate vel iuvenis moribus, idest passionum sectator ", citato da Busnelli-Vandelli).