pugna (punga, in rima)
La pugna di Flegra è " combattimento " in senso proprio, quello che ebbe luogo tra Giove e i giganti che tentavano la scalata al cielo (If XIV 58; per le fonti dell'episodio, v. FLEGRA). Col valore più attenuato di " contrasto " (Casini-Barbi) sia pur violento, " gara " (Buti), in IX 7: è la punga che D. e Virgilio debbono vincer contro i demoni, i quali tentano d'impedire il loro accesso nella città di Dite.
Quanto alla forma in quest'ultimo luogo, " è qui metatesi... per la quale si trasmutano le lettere per la rima, o forse quello che noi diciamo pugna altro linguaggio dice punga " (Buti). Il Parodi, citando varie testimonianze del termine, anche in prosa, si oppone a " coloro che lo credettero storpiato da Dante in grazia della rima ", considerandolo invece " voce popolare e magari, se vogliamo, plebea " (Lingua 348 e 231). Si noti tuttavia che questa è, con lunga e giunga, l'unica rima in -unga nella Commedia (assente nelle Rime).