pugnare
Nel senso proprio di " combattere " con le armi il verbo ricorre soltanto dov'è ricordato lo scontro fra Orazi e Curiazi, i tre che a' tre pugnar perché si affermasse il dominio di Roma (Pd VI 39). È invece un combattimento figurato, fatto soprattutto con le armi della parola, quello degli Apostoli: a pugnar per accender la fede / de l'Evangelio fero scudo e lance (XXIX 113).
Ancora in contesto figurato, nell'immagine della ragione che, vista come un cavalcatore in sella a uno sciolto cavallo (l'appetito... irascibile e concupiscibile, Cv IV XXVI 6), usa lo sprone che si chiama fortezza... la quale... mostra lo loco dove è da fermarsi e da pugnare (§ 7).
Con diversa immagine, in Pg I 122 la rugiada / pugna col sole, " multum resistit soli antequam dissolvatur " (Benvenuto; ma il Cesari osserva: " Ancóra non era uscito il sole fuori dell'orizzonte: come dunque poteva la rugiada pugnare col sole? "). E anche: Contra miglior voler voler mal pugna, " contrasta " (XX 1).
In If VI 30, dov'è presentato il cane che intende e pugna solo a divorare il pasto lungamente bramato, il verbo vale " affaticarsi ", come spesso in antico (Barbi, che in " Bull. " XXV [1918] 46 cita alcuni esempi di autori del '300, ed esclude dal verbo " l'idea di rabbia " ravvisatavi dallo Scartazzini).
Si distingue dai passi finora considerati, anche per l'insolito costrutto transitivo, VN XVI 4 questa battaglia d'Amore mi pugnava così, " combatteva, assaliva " (Sapegno), " combatteva in me " (Pazzaglia): forse preferibile " assaliva ", che richiama di subito m'assalia sì forte del § 3 (e cfr. il v. 5 del sonetto che segue). Alcuni codici recano m'impugnava (cfr. Barbi, ad l.).