PULS (puls, pultis)
Cibo nazionale dei Romani, nei primi secoli, prima che si diffondesse l'uso del pane, che sembra esser divenuto generale solo al principio del sec. II a. C. Consisteva in una pappa di frumento rinvenuto in acqua salata, che gli autori distinguono dalla polenta (la μᾶζα dei Greci; v. maza), impasto di farina d'orzo. La puls per l'antichità del suo uso rimase cibo di rito in alcune cerimonie; né fu mai bandita in modo assoluto dalla mensa romana, dove soleva essere servita come contorno di cibi succolenti.
Bibl.: Becker-Göll, Gallus, III, Berlino 1882, p. 313; H. Blümner, Die römischen Privataltertümer, Monaco 1911, p. 162; U. E. Paoli, La vita privata dei Romani, in Plinio, Firenze 1933, p. 36.