PUNTA LE TERRARE
Località a 3 km a SE di Brindisi, in un'area caratterizzata dalla presenza di abbondanti resti ceramici di superficie (terrare), da cui il toponimo; l'insediamento protostorico sorge al centro del porto naturale della città.
La maggior parte dei siti indigeni dell'Età del Bronzo compresi nelle attuali provincie di Brindisi e di Lecce sorge su promontori o su alture naturalmente difendibili, nei pressi di insenature e approdi naturali, che spesso presentano anche resti di strutture di difesa come mura di pietrame a secco. Tuttavia l'erosione marina ha gravemente corroso l'antica linea di costa, come a P. L. T., cancellando spesso importanti testimonianze.
Le prime fortificazioni di questo tipo di abitati coincidono con l'inizio dei contatti con l'Egeo e cioè con il Protoappenninico B. A questa fase sarebbero riferibili alcuni abitati come Tuffariello nel Salernitano e Coppa Nevigata nella Puglia settentrionale, mentre gli altri verrebbero fortificati più tardi nel corso dell'Età del Bronzo, quando i rapporti con il mondo egeo si intensificano a partire dal Tardo Elladico IIIA.
Tali fortificazioni sono presenti a P. L. T., dove gli scavi di F. G. Lo Porto (1966-1972) hanno portato all'identificazione di un abitato con capanne circolari a struttura lignea evidenziate da buche per pali. Secondo le notizie sinora pubblicate, era leggibile una ricca stratigrafia con strati carboniosi dovuti a incendi, muretti divisori di pietre e argilla o lastre litiche e pavimenti di terra battuta unita a cocciame del tipo «potsherds pavements», di tradizione mesoelladica, come quelli rinvenuti in altri siti coevi della regione.
Un piccolo forno per la cottura dei vasi d'argilla, una banchina e una fossetta con ancora in situ alcuni pani di creta erano inseriti nel tessuto abitativo, al di sotto del battuto di una capanna più recente. La modesta fornace, con tutti i resti di vasi sparsi intorno - riferita per la maggior parte alla facies «mesoappenninica» del Bronzo Medio (tazze con anse ad apici revoluti, decorate con motivi meandriformi incisi e punteggiati) - era sufficiente alle necessità di un piccolo nucleo familiare. Tra i materiali rinvenuti nei livelli mesoappenninici sono segnalati due pugnali e un'ascia di bronzo, un ago crinale e un pugnale di corno di cervo.
Di notevole interesse sono i frammenti d'importazione che documentano gli antichi contatti con l'Egeo (Franco, 1991). Nei livelli inferiori, in associazione con ciotole carenate e frammenti con decorazione incisa del Protoappenninico Β - non ancora rientrante nella sintassi decorativa tipica dell'Appenninico evoluto - sono stati identificati cinque frammenti di tazzette o boccali a orlo svasato e corpo arrotondato, monocrome, non tornite, di colore rosso-arancio, lucidate. Questa classe ceramica, detta «burnished» (o «polished» quando i segni dello strofinamento, sasso, osso o stecca, non sono visibili e di cui restano pochissimi esemplari) era già nota in Egeo sin dal Neolitico avanzato e continuò nell'Antico Elladico e nel Meso- elladico sino al Tardo Elladico II-IIIA nella Grecia continentale e nelle isole. A questo gruppo appartiene anche la ceramica minia. Sembra che i cinque frammenti da P. L. T. siano stati importati dall'Egeo durante il Tardo Elladico II-IIIA.
Da livelli «superiori» con materiali indigeni attribuibili a un lasso di tempo compreso tra Protoappenninico Β e l'inizio dell'Appenninico decorato (Mesoappenninico), proverrebbero vasi attribuibili al Tardo Elladico II-IIIAI.
I frammenti egei da P. L. T. trovano confronti con materiali dell'Argolide, della Beozia, dell'Attica e forse anche di alcune isole, ma soltanto le analisi archeometriche e petrografiche permetteranno di definire la loro provenienza.
Bibl.: P. Mountjoy, Four Early Mycenaean Wells From the South Slope of the Acropolis at Athens, Gent 1982; F. G. Lo Porto, Le importazioni micenee in Puglia. Bilancio di un decennio di scavi, in Traffici Micenei nel Mediterraneo. Atti del Convegno, Palermo 1984, Taranto 1986, pp. 13-15; F. Radina, Punta Le Terrare, scavi 1981: osservazioni preliminari, in Taras, 1994; M. C. Franco, Salente ed Egeo: note preliminari sull'insediamento protostorico di Punta Le Terrare (Brindisi), in Atti del II Convegno Internazionale di Micenologia, Roma- Napoli 1991, in corso di stampa; ead., Nuovi Studî e recenti ritrovamenti sulle possibili più antiche relazioni transmarine nel Salerno, in Dinamiche di culture marinare nel Basso Tirreno nei secoli XVI e XVa.C. Atti del Convegno, Napoli-Procida-Ischia 1992, in corso di stampa.