putta
Direttamente dalla forma nominativale francese (v. PUTTO), già adottata nel lessico due-trecentesco (cfr. Novellino LXXXVI; Rustico Da che guerra 9) e presente in Fiore XXXII 12, nelle parole di Malabocca: Tal è putta [" puttana "] e tal si farda, corrispondente a Roman de la Rose 3905 " Ceste est pute, ceste se farde ".