QAPŪDĀN Pascià
Titolo (dall'it. capitano) che si dava al comandante in capo delle forze marittime nell'Impero ottomano. I Turchi dell'Asia Minore, anche prima della fondazione dell'Impero ottomano, possedettero forze navali, specialmente a Smirne, a Palatia, nel distretto di Menteshe, davanti a Rodi e alle isole dell'Egeo e sulle coste della Cilicia. Gallipoli, conquistata nel 1354 dagli Ottomani, diventò la loro principale base navale; altra base importante diventò un secolo dopo Sinope sul Mar Nero. Le non molto potenti squadre ottomane erano allora sotto il comando di re'īs, per lo più pratici della guerra di corsa, originarî del Mar Nero, delle coste occidentali dell'Anatolia e delle isole egee. L'istituzione della carica di qapūdān (anche qapūdān-i deryā "capitano del mare"), di solito conferita al bey di Gallipoli, coincide con l'aumento delle forze navali ottomane e con l'espansione nel Mediterraneo, che si estese mediante la conquista della Siria e dell'Egitto (1516-1517). Barbarossa Khaireddin fu probabilmente il primo ad avere la carica di qapūdān con il titolo di pascià inerente al suo rango di beylerbey. I qapūdān pascià facevano parte del dīwān imperiale e avevano giurisdizione su Gallipoli e parte della costa mediterranea dell'Anatolia e delle isole egee; condussero spedizioni navali importanti nel Mediterraneo e nel Mar Nero come comandanti in capo o sotto gli ordini di un sardār, al quale ubbidivano anche le truppe di terra. L'organizzazione marittima dei Turchi, che alle origini imitò probabilmente quella degli Arabi e di Bisanzio, ricavò poi elementi dalle marine d'Occidente, specie di Venezia; i nomi di Qapūdāna, Pātrōna, Riyāla erano in uso fino ad un secolo fa per designare tanto le navi quanto i loro comandanti; alla fine del sec. XVIII prevalse l'imitazione delle marine francesi e inglesi.
Il titolo di qapūdān pascià restò fino alla prima metà del sec. XIX e fu sostituito da quello di "ministro della marina" (baḥriyyeh nāẓirī). La repubblica di Turchia ricostituì il Ministero della marina nel 1925 e l'abolì nel 1927, affidando la direzione degli affari marittimi a un sottosegretario che fa parte del Ministero della difesa nazionale.
Una lista dei qapūdān pascià fino al sec. XVIII è in un capitolo del Tuḥfat ul-kibār fī asfār ul-biḥār di Hāǵǵī Khalīfah, stampato a Costantinopoli nel 1141 e nel 1329 eg. (trad. parziale di Mitchell, History of the maritime Wars of the Turks, Londra 1831); esiste una Kharīṭah-i qapūdānān-i deryā di Meḥmed ‛Izzet stampata a Costantinopol¡ nel 1289 ègira. Il Hammer diede elenchi dei qapūdān pascià in fine ai volumi della Geschichte des osman. Reiches, Pest 1827-1835.